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giu 03

Jimmy Owens – The Monk Project

Le incisioni dedicate alle composizioni del pianista jazz Thelonious Monk non sono di certo rare, spesso anche da parte di musicisti che non fanno di solito questa musica. Le linee sghembe e le armonie così inusuali hanno ispirato tanti, dall´avanguardia (Anthony Braxton o Alexander von Schlippenbach, che si è preso la briga di eseguire tutte le composizioni del collega) al rock al jazz mainstream (impensabile senza brani che sono ormai degli standard insegnati in tutte le scuole di jazz).
È in questa linea più ortodossa, non proprio rivoluzionaria come ai suoi tempi lo fu Monk, che si pone l´omaggio del trombettista Jimmy Owens che con un settetto costituito da colleghi di altissimo livello tecnico riprende le composizioni monkiane con arrangiamenti originali, insieme a It Don´t Mean a Thing (if It Ain´t Got that Swing) di Duke Ellington, eseguito nell´arrangiamento che Monk usò nell´esecuzione di questo brano nel suo storico disco dedicato al grande Duca.
Da musicisti di tale fattura, di cui i più anziani hanno fatto la storia del jazz, ci si aspetta un album importante, e così è infatti. Arrangiamenti ed assoli sono tutti di altissimo livello, insieme al suono di gruppo, un esempio di cosa è il jazz in USA e perchè ci sono ancora delle differenze rispetto a quello che si fa altrove e che pure appartiene alla “strada maestra”. Il leader è semplicemente strepitoso. Al di là degli assoli c´è la capacità di dare un´impronta precisa alla musica ed al gruppo con quegli accenti swing e blues che accendono l´atmosfera unica del genere jazz. L´esordio del disco è Bright Mississippi, una ricreazione da parte di Monk del classico Sweet Georgia Brown in cui oltre al leader ascoltiamo un interessante assolo del sassofonista tenore Marcus
Strickland
, in evidenza pure altrove e su Epistrophy, forse il suo momento migliore nell´album. Well You Needn´t è eseguito in quartetto dal leader al flicorno e dalla sezione ritmica. Un tour de force per Owen, che lascia qualche minuto per l´assolo del pianista Kenny Barron e per il resto sfoggia idee e fantasia. Blue Monk è eseguito dall´intera band ed è ovviamente un´esplorazione del mondo del blues in cui c´è un straordinario assolo di Wycliff Gordon al trombone con gli effetti speciali delle sordine. Altri temi conosciutissimi sono Pannonica, eseguita a tempo piú lento che nell´originale, creando così un´atmosfera sognante, così come Brilliant Corner, in cui Barron tira fuori il suo senso del blues. Due brani che mostrano che è possibile fare delle grandi esecuzioni senza
premere sul pedale dell´alta velocità. Ovviamente l´intero disco è un omaggio a Monk, ma, a ben vedere, è pure
un omaggio alla capacità dei singoli musicisti, tutti tirati al massimo per un disco così importanti. Oltre ai già citati ci sono Howard Johnson alla tuba ed al sax baritono, Kenny Davis al contrabbasso e Winard Harper alla batteria. Una grande incisione dedicata ad un grande compositore.

Label: Ipo Recordings
Anno 2012

Tracklist

01. Bright Mississippi
02. Well You Needn´t
03. Blue Monk
04. Stuffy Turkey
05. Pannonica
06. Let´s Cool One
07. It Don´t Mean a Thing (if It Ain´t Got that Swing)
08. Brilliant Corners
09. Reflections
10. Epistrophy

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