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mag 27

Primavera Sound 2011 LoG#2

The Flaming Lips

Non è un Paese per vecchi, questo. Però oggi ce ne sono veramente tanti. Il giorno 2 inizia tardi, con l’acquisto di costume, asciugamano ed infradito per godere appieno della piscina in terrazzo del nostro albergo. Tonificante, anche se la sensazione di esserci bruciati ci accompagnerà per tutta la serata. Dopo essere passati a salutare Raz ed i suoi amici, ci dirigiamo verso il Parc del Forum, dove inizia il festival vero e proprio. All’entrata riusciamo ad intravedere e salutare Wayne Coyne e la sua zazzera, mentre  immortala con delle foto la fila davanti all’entrata. Entriamo tardi, perché il rifornimento di Burn è imprescindibile ed immanente e quindi ci perdiamo i Moon Duo. Entriamo in un clima da derby pazzi che metteranno a dura prova l’unità del gruppo. Proprio per le 19 nello stesso momento stavano su 3 palchi diversi prorpio i Moon Duo, ed il loro ronzio noise, i Blank Dogs e le ultime vestigia del post punk ed i Sonny  & The Sunsets. La vita e la serata sono fatte di priorità e noi avremmo scelto appunto i Moon Duo, che ci avevano convinto dopo un fugace ascolto sul web. Catturare l’attenzione non è poco anche quando sei nel pieno della distrazione. Dopo aver caricato le card per bere, cosa che poi si rivelerà inutile per tutta la serata, riusciamo invece  a sederci sul prato  goderci l’ultima parte dello show degli Of Montreal, che solo per la loro giocosità e good mood ci riportano al clima spensierato dell’anno scorso, quando i The New Pornographers ci hanno dato il benvenuto proprio dal palco San Miguel. Gli anfitrioni di oggi invece sono più pop, più psych, più colorati. L’ultimo pezzo inscena un incontro di wrestling sul palco con i figuranti veri e propri che si lanciano su corde immaginarie. San Miguel si rivela il palco per gli effetti speciali. Ricordatevelo più avanti.
Niente birra ancora una volta, ci avviciniamo al palco Llevant, ma prima di farlo incrociamo Jarvis Cocker e dopo avergli gridato dietro un quanto mai improbabile “Johnny, Johnny!” più adeguato ad incontri Suicide, Gabri riesce a stringergli la mano. A proposito di Johnny, dopo una bevuta quanto mai agognata, andiamo a portare i saluti a Johnny il marcio. Impassibile nel suo abbigliamento e nel suo cappottino mentre strilla i suoi pezzi con i P.I.L. e ci ricorda di quando tanti anni fa urlava tutta la sua rabbia con i Sex Pistols. Alcuni pezzi sono solo degli sfondi ritmati per le sue elaborazioni, una sorta di tribal post punk ormai scevro dell’ira primordiale. Ritorniamo subito dopo al San Miguel per i Grinderman ed il mai banale Nick Cave. E’sempre un piacere ascoltarlo, non foss’altro perché riesce ad essere sempre spiazzante ed imprevedibile. Kitchenette: classe immensa e dolcezza. “I wanna be your solitary man”. Dopo una breve pausa per il rifornimento con dei quanto mai improbabili burritos, è tempo del secondo derby pazzo della serata. Mettere gli Interpol a 00.45 si è rivelata una scelta Suicide. Ed infatti noi andiamo con gli occhiali da sole da Martin Rev ed Alan Vega. Volumi assurdi per la riproposizione del loro primo, storico, meraviglioso  album, senza alcuna pietà per gli ascoltatori. Come piace a loro. Johnny e Frankie Teardrop aprono proprio il vuoto attorno a noi, dimostrando quanto i Suicide riescano sempre ad essere avanti anche a 40 anni di distanza dalla pubblicazione del loro esordio al fulmicotone. Un attimo di pausa (e di paura) e di sfiancamento prima dell’evento della serata, vale a dire i Flaming Lips ed il loro coloratissimo, luccicante, e come al solito coinvolgente mondo. Basta vedere la foto per rendersi conto che Wayne e la sua space bubble sono stati con e sul pubblico prima di lasciarsi andare ai successi di Yoshimi Battles, She don’t use jelly e via cantando. Forum in visibilio. Alle 4 scatta l’ora Guincho, per cui altra traversata fino al Llevant per salutare uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni. Un po’ offuscato dall’ultimo Pop Negro, ma sempre schizzatissimo quando ripropone pezzi come Antillas, Palmitos Park ed altra roba da Alegranza!. E poi lui oggi gioca in casa, gli spagnoli acclamo visibilmente. Solo che lo show dura poco, magari ha iniziato prima dell’orario indicato. Non così i Suuns che al Ray Ban la tirano per le lunghe insistendo convincentemente per ore su una nota sola, ma con un groove esponenzialmente letale. Almeno per le condizioni dei nostri cervelli alle 5 di mattina dopo 8 ore di musica ininterrotta.

Rivelazione della giornata: Of Montreal ed il loro variegato e sorprendente mondo.
Conferma del giorno: Raz ed i suoi amici.
Scena del giorno: l’agguato a Jarvis Cocker a pari merito con l’assalto finale e la birra gratis per tutti ai tendoni della San Miguel.
Frase del giorno: “A me basta veramente porro per divertirmi” (cit.)
Personaggio del giorno: la ragazza che ballava in solitario nei vuoti aperti dagli ultimi pezzi dei Suicide.

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