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mag 26

Primavera Sound 2011 LoG#1

Caribou

Il giorno 1 del Primavera inizia all’alba, in terra italica, e prosegue in mattinata sulle coste della Catalogna, dove il sole batte forte e la musica ancora di più. Dopo aver ripreso contatto con Barcellona, e devo dire che ci mancava, non troviamo meglio da fare che restare stregati dal Parc de la Ciutadella, che con le sue meravigliose attrazioni ci ammalia facilmente. La sensazione è estatica, anche se presto ci si rende conto che restiamo felicemente intrappolati. E così che ci siamo persi le Nisennenmondai, gruppo noise al femminile, non famoso ai più per essere nipponicamente feroce sul versante del suono. Quando riusciamo a spezzare l’incantesimo è quasi tempo di Echo & the Bunnyman, ed il revival del post punk, su cui oggi su La Vanguardia c’era un articolo grosso così. Incentrato soprattutto sui coccoloni che scendono giù dagli occhi degli over 50 rivedendo i gruppi che ascoltavano 20 anni fa. La nuova onda sulle coste della Catalogna proseguirà nei prossimi giorni, e cercheremo di tenervi aggiornati. Oggi purtroppo non possiamo, in quanto il ritiro dei braccialetti è difficoltoso, così come la fila per entrare nel Poble Espanyol, dove si tiene l’antipasto del festival. Il Poble Espanyol è un fantastico museo all’aperto che si rivela difficile da conquistare, specie quando scopriamo che dentro è zeppo di gente. Ma non ci diamo per vinti, e dopo due ore di fila e chiacchiere, risuciamo ad entrare. I Caribou si affacciano dal palco ed è subito acclamazione. Il successo di questo gruppo è affidato principalmente alle mani di Daniel Victor Snaith che dopo essere stato Manitoba diventa Caribou, animale non più in via di estinzione, collocato principalmente in Canada nelle fredde regioni dell’elettronica, ai confini di psichedelia e minimal. La chiamano indietronica, perché se ci metti indie davanti fa più figo, ma ciò che si sente è un suono elettronico minimalmente in crescendo suonato quasi esclusivamente live con basso, chitarra, synth e batteria (e). Che raggiunge il picco dei millisievert con i successi dell’ultimo album, Swim (2010, Merge Records, City Slang in Europa). Con la nevrotica Odessa, la martellante Leave House e, dopo il bis, l’acidissima Sun, che manda in visibilio l’intero Poble Espanyol. Con episodi degni degli Underworld dei tempi migliori.

Rivelazione del giorno: Le proprietà terapeutiche di Baguette e jamon a Piazza di Spagna (cit.).
Conferma del giorno: Parc de la ciudadella e le sue oniriche visioni.
Scena del giorno: la foto alla maglia dei Captain Quentin richista da uno spagnolo amico di tale Quentin.
Frase del giorno: “Vorrei che tutti i giorni e le notti fossero così.”
Personaggio del giorno: la ragazza bionda e con gli occhiali da sole in prima fila ai Caribou che esalta la gente dietro di lei sulle note di Sun.

2 comments

  1. Frankie Insulina

    I Caribou tornano a Roma a luglio, con i Battles! who needs festivals? ^_^

    1. Closer

      we don’t play guitars.

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