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mag 02

The Futureheads + Turnpike Glow @ Circolo degli artisti

Turnpkie Glow. Photo by Daniele Bianchi

Il mio Familiy Day sabato 12 maggio 2007 si svolge ancora al Circolo, dove i Futureheads atterrano con il loro carico di dono musicali assortiti da assaggiare dopo cena…Arrivo alle 21.30, poca genta, finalmente. Il fatto di aver trovato il biglietto e nessuno in fila mi fa sperare per questa prima del gruppo inglese in Italia, forse a questo giro l’eco inglese ha avuto pochi riverberi al di qua delle Alpi…di certo non quanto meriterebbero i Futureheads.
Ma ecco che salgono sul palco un paio di facce che io avevo già visto da qualche parte. Ma si, ecco il chitarrista che assomiglia al Sardo, sono i Turnpike Glow, gruppo che abbiamo già recensito qualche annetto fa su queste pagine, quando andammo a vedere i The Cooper Temple Clause in un freddo inverno di Testaccio. E dopo averli riconosciuti e risentiti ancora una volta, non possiamo fare altro che ripetere quanto amiamo questo gruppo, sicuramente il migliore gruppo romano che ho visto calcare i palcoscenici della Capitale. L’ormai famoso “Bagliore delle Aste Ruotanti” ci impressiona ancora di più dall’ultima volta che l’abbiamo osservato in azione: anche stavolta qualche battutina sul palco, dai, l’abbiamo capito che non siete i Futurehads, ma fateci divertire un’altra volta…Già autori di un fantastico primo EP (Rush Home) auoprodotto, eccoli alle prese con i meravigliosi pezzi dell’album che speriamo si riesca a pubblicare il prima possibile. Sempre in scia alle a volte oniriche, a volte frastornate, passeggiate sonore dei Sonic Youth e Pavement. Giuseppe La Mela (Basso), Matteo Sandro Schiena (voce e chitarra), Valerio Pisciarelli (batteria) e Francesco Cerroni (chitarra) sono cresciuti a vista d’occhio: l’indie rock la fa da padrone, ma non solo, visto che si svaria spesso dal beach pop corale di Warranty (molto meglio di un pezzo qualunque dei Thrills!) che ci entra immediatamente in testa, a deviazioni più trasognate come Monday Suitcase che ci fa assaporare il gusto dei Radio Dept. dimostrandosi un gruppo dalle ancora molto elevate potenzialità. Alla fine del loro concerto non resisto, supero la timidezza e vado immediatamente salutarli ed a fargli i complimenti: Francesco mi ringrazia e mi offre il loro primo Ep, poi, forse incuriosito dall’accento mi chiede di dove sono. Appena sente Crotone gli brillano gli occhi e mi chiede per caso se conoscevo Crotone On Web visto che avevano ricevuto un ottima recensione su quel sito…panico! Mi fermo, lo guardo negli occhi e gli dico che l’avevo scritta io. A questo punto potete immaginare lo stato di confusione generale che accompagnava questa scena buffa in cui il vostro, sopraffatto dagli avvenimenti veniva a trovarsi, tra presentazioni e osservazioni tipo: “…E noi che ci chiedevamo: guarda un po’ sto’cazzo di Crotone on Web…”. Mi raccontano del loro prossimo tour in Inghilterra che si svolgerà poco dopo la metà di maggio e delle loro difficoltà di riuscire a trovare un etichetta in Italia…gli auguro con tutto il cuore di trovarla il prima possibile…
Dopo questa parentesi rientro in sala ed appaiono i Futureheads, pronti per presentare il loro nuovo album News and Tributes, dal titolo forse un po’ troppo autoreferenziale. Ma si parte con la mitica Area ed è subito manicomio!!! Schitarrate al vetriolo ci investono in tempo reale accompagnati sovente da coloratissimi arcobaleni acapella dei coretti che tanto denotano e lasciano la firma di questo gruppo che ha sbancato l’Inghilterra dal 2004, anno di uscita del primo, fondamentale album omonimo (prodotto da Andy Gill ex Gang Of Four) per l’etichetta 679, che ringrazio Lorenzo avermi prestato a tempo debito. Il poker di musicisti da Sunderland (nord est proletario dell’Inghilterra, lontano dai clamori della scena musicale londinese) composto da Barry Hyde (voce e chitarra), Jaff (basso), Peter Brewis (batteria) e Ross Millard (voce e chitarra) ci apparecchia un superlativo indie rock con molte, moltissime deviazioni nel post punk, come dimostra dopo pochi istanti, ed i classici saluti di rito, una violenta versione di Meantime che se l’ascolti a casa non ti sembrerebbe così svalvolata. Il territorio di riferimento è quello appartenente ai Jam ma con l’accelleratore a tavoletta (il primo album consta di poco più di 30 minuti!). Ma sono molteplici le hits che connotano i Futurehads: dalla monumentale Decent Days And Nights alla nevrotica The City Is Here For You To Use…Mancano Danger of The Water e Hounds Of Love, la cover di Kate Bush già eseguita qualche giorno prima in diretta TV sugli schermi di MTV, appena sbarcati a Milano, nello studio del tizio che conduce il programma delle 18. Effettivamente sono pezzi sublimi, ma dal ritmo basso, poco propensi ad essere incanalati in una dimensione live che preferisce strappi violenti e repentini cambi di ritmo. Delle tracce del nuovo album uscito sempre per la 679, ecco fare capolino una velocissima Yes/No ed una buona Skip To The end. Ma sono i pezzi dell’album del 2004 quelli che ci fanno impazzire più di tutti: Stupid and Shallow ad esempio è un martellante cavalcata verso un veloce cambio di ritmo che finisce accompagnato dai passetti di Barry mentre si dà da fare con la sua chitarra. A to B, la mia preferita subentra invece in un secondo momento, quando le energie iniziano ormai ad affievolirsi…Di News And Tributes è senz’altro Worry About It Later la gemma, che con Carnival Kids compone l’accopiatona finale del bis.
I ragazzi, esausti, lasciano il palco…Li aspetta una tipica notte primaverile romana, mentre il locale, già abbastanza affollato dalla gente entrata gratis dopo la mezza, si anima ancora di più. Veronica va via, ma la sostituisce Cristina con le sue amiche. La mia stanchezza assume dimensioni spaventose, complice la scampagnata perugina del giorno prima. Butto giù la spugna verso l’1.30 ormai sulle ginocchia. Saluto tutti e mi dirigo verso casa con i testa ancora le schitarrate devastanti di Area…

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