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lug 20

I hope it shines on me – a tribute to Codeine

Contemporaneamente alla reunion che, dopo oltre 17 anni, vede i Codeine tornare ad esibirsi live in occasione della serie di ricche reissues intitolata When I See The Sun, la neonata White Birch Records confeziona una compilation di interpretazioni di brani della storica band Chicago-Newyorkese che funziona perfettamente sia come omaggio al sad-core dei Codeine, sia come showcase del panorama art-rock italiano. Che siate o meno dei fan del trio statunitense, infatti, i contributi dei vari gruppi coinvolti nel progetto espandono notevolmente il registro sonoro dei Codeine, spostando il baricentro di volta in volta verso altri sottogeneri o sensibilità, liberando così l’opera dei Codeine da quella opprimente, sistematica e masochistica indagine di tutte le sfumature della depressione che la caratterizzava, nel bene e nel male. La compilation curata dalla White Birch si lascia ascoltare volentieri anche da chi scrive, come mai invece potrebbe accadere nel caso di un ipotetico “Best Of…”. La distribuzione dei brani (e quindi anche delle band) lungo la tracklist è chiaramente pensata per infondere varietà e dinamismo ad un corpus di brani evidentemente troppo omogenei – ma qui la responsabilità è dei Codeine, non certo del compilatore, che al contrario merita un plauso. O forse, chissà, non c’è nessun mastermind da osannare dietro l’LP ma soltanto la voglia delle singole band ospitate dalla White Birch di volersi distinguere fra loro, una mano invisibile che, come spesso avviene negli album di tributo, si rivela essere la miglior direzione artistica possibile ed immaginabile. Ecco quindi che dalla fedele Cave In dei Ka Ma Te Ka Ora (giusto lasciare intatto quest’inno slow-core e partire “neutri”) si passa ad una Pea in chiave dolcemente dark-pop, per poi imbattersi in una epica versione emo-core di D ad opera dei Crimen e nell’enfatizzazione country molto Calexico di Loss Leader. La Broken Hearted Wine dei Werner è più cover che tributo, ma ben venga per un brano che figura come un outsider nella produzione dei Codeine; segue la sconquassata Castles dei Baby Blue, perfetto contraltare della megalitica Cigarette Machine, che sembra eseguita dai Pelican, ma si tratta invece degli Idle God. La New Year’s degli Shelly Johnson Broke My Heart è una ventata noise d’aria fresca che porta alla mente i primi dEUS (quest’anno sono proprio sotto i riflettori), mentre la splendida ballad Pickup Song di Old Boy & Last Hour segna l’appropriazione (indebita?) del repertorio dei Codeine da parte di quel brutto babau che è l’elettronica. Torniamo di nuovo a contatto col sound originale dei padrini del post-rock con il tetro incedere grunge di The Gravel Bed, ma basta un attimo per ritrovarci spiazzati dalla rilettura quasi trip-hop di 3 Angels ad opera dei Verily So, ed avviarci così verso la lunga coda finale; sonnambula, onirica e degna chiusa dell’LP, unisce le meste Second Chance e Vacancy, quest’ultima in un’arrangiamento coraggiosamente strumentale che ci ricorda il Punk…not Diet! dei nostri Giardini di Mirò.

Forse i Codeine non saranno un’aggiunta essenziale alla vostra collezione (almeno secondo la mia modesta opinione, i fan mi perdonino) ma questo I hope it shines on me è molto di più che una nostalgica antologia; il disco che ho fra le mani e nelle orecchie getta un fascio di luce salvifica non tanto su dei cadaveri da resuscitare, quanto su quei corpi vivi e vegeti, anime incazzate (e in cerca della giusta visibilità) che si spaccano le ossa giorno dopo giorno sui palchi dell’underground di casa nostra. In questo senso, sono stato ben felice di essermi fatto una cultura attraverso l’ascolto dei Codeine.

Label: White Birch Records

Anno: 2012

Tracklist:

1- KA MA TE KA ORA - Cave In
2- WALKING THE COW  Pea
3- CRIMEN - D
4- GENTLESS3 - Loss Leader
5- WERNER - Broken Hearted Wine
6- BABY BLUE - Castle
7- IDLE GOD – Cigarette Machine
8- SHELLY JOHNSON BROKE MY HEART - New Year’s
9- OLD BOY feat. THE LAST HOUR - Pickup Song
10- THE MARIGOLD - The Gravel Bed
11- VERILY SO - 3 Angels
12- DERMA - Second Chance
13- IN A SLEEPING MOOD - Vacancy

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