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mar 05

Frac, cilindro e mantellina

Ad oggi, 05 marzo, Zarastro dei Mandrake, è per il sottoscritto uno degli album più piacevoli, sensazionali e coinvolgenti usciti in questo primo trimestre di 2012.
Dopo la recensione del suddetto lavoro pubblicata qualche settimana fa (leggila qui), potevamo farci scappare l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Giorgio Mannucci, deus ex machina della formazione livornese?
Ne dubito proprio.

La prima domanda, per quanto banale, non può che essere relativa al vostro monicker : perché Mandrake, fra l’altro uno dei miei eroi d’infanzia insieme a Dylan Dog? Semplice passione per il mondo della carta illustrata o vera e propria riverenza nei confronti del mito?

Il nome della band nacque un mattino, intorno alle 4, in un bar della città. Io e l’ex batterista (Dario Gentili), entrambi accaniti estimatori di Fellini e Mastroianni, stavamo appunto parlando di questi due grandi artisti e delle loro intenzioni di realizzare un film sul personaggio di Mandrake. Questo film non venne mai realizzato (se non qualche breve apparizione di Mastroianni/Mandrake nel film “L’intervista”), e così, un po’ per omaggiare quei due e un po’ perché anche a livello sonoro ci piaceva molto, abbiamo fatto nostro il nome.

Quanto l’identità del Mandrake illusionista e prestigiatore combacia con la realtà sonora della band?

Credo che le due cose vadano leggermente a braccetto, o meglio, pensarla così, ci piace davvero tanto!   Ad ogni modo, ritengo che grazie alla nostra formazione (insieme a chitarra acustica e voce, si affiancano contrabbasso, violino, tromba, flauto traverso e batteria), si possa creare, soprattutto dal vivo, una qualche forma di magia di fronte alla quale il pubblico  può rimanere colpito. Tutte le volte che calchiamo un palco ci auguriamo che accada ciò.

Una domandina di routine … credo interesserà parecchio i lettori che fremono nell’attesa di vedervi esibire dal vivo: come procede la promozione dell’album e per quanto tempo sarete on the road?

La promozione dell’album sta andando direi benone. Le recensioni (sia su carta stampata che sul web) stanno andando molto bene, e pure i live, riscuotono notevoli consensi. Da Gennaio, abbiamo fatto sinora delle ottime date, col pubblico sempre molto contento e coinvolto. Ciò ci fa onore. Il tour “Zarastro” si prolungherà almeno fino alla fine dell’anno. Siamo soltanto agli inizi. Vorremo riuscire a girarlo tutto questo scarpone. Abbiamo già fissato due date nelle Marche, Roma arriva ad Aprile, poi Treviso verso Maggio; con l’estate la Sicilia e gran parte del sud ci ospiterà. Finita l’estate vorremmo tornare a girare nei club della penisola.

In un paese in cui la scena musicale emergente, nel bene o nel male, tenta goffamente di seguire le orme dei soliti gruppi noti, peccando a volte di sterilità, la vostra è una proposta melodica che si distacca radicalmente dall’alternative rock in voga nei principali live club della penisola … ecco, come vivete il rapporto con la realtà circostante?

Non viviamo il rapporto con la realtà circostante e ti ringraziamo per ritenerci distaccati dall’alternative rock. Siamo quindi più di alternative…Oh Dio!! (ride)

Dall’ascolto di Zarastro, nonostante esso sia un debut album a tutti gli effetti, si avverte una sincera professionalità nell’approccio compositivo ed una notevole capacità nell’utilizzo della strumentazione … quanta gavetta è servita per arrivare sin qui? Qual è il passato musicale dei Mandrake?

Il passato musicale dei Mandrake è molto breve. Siamo nati nel maggio 2010 e a gennaio 2011 (dopo aver raggiunto le finali di due contest importanti toscani come il Rock Contest di Controradio e quello delle selezioni regionali di Italia Wave) ci siamo messi subito in studio, insieme a Tommaso Bandecchi (il fonico del disco). Io avevo con me già numerose canzoni scritte (alcune delle quali anche già pronte per archi e tromba) L’incontro coi ragazzi, le prove che ne sono scaturite, alcune piccole date fatte, ci hanno fatto capire dell’importanza di fermare il tutto e capire a che livello eravamo. Una volta finite le registrazioni del disco, abbiamo capito che il prodotto era valido e che meritava di uscire. Inoltre non siamo sicuramente dei novelli musicisti. Io, suono da circa 10 anni, con i The Walrus, band con la quale ho inciso due album e girato gran parte dell’Italia, Asita e Stella suonano per diverse orchestre molto importanti (la prima ha suonato per l’orchestra di Renga e quella di Sting nel suo tour italiano, per esempio; la seconda è primo contrabbasso dell’orchestra del Festival Puccini..); l’unico con meno esperienza potrebbe essere Mauro, ma ha un talento e una capacità di apprendimento così rapida da far invidia a chiunque.

La prossima, è una domanda che un nostro lettore di Musiczoom, vostro fan nonché timido musicista, mi ha pregato di porvi: quando avete capito di esser pronti per incidere un vero e proprio album? Avete incontrato difficoltà nel buttar giù tutte le vostre idee oppure la registrazione di Zarastro è avvenuta in completa naturalità?

Mandrake nasce prevalentemente dalla voglia che avevo di arrangiare i miei brani pop con una strumentazione non proprio rock, ma tutt’altro. Così, tramite alcuni miei cari amici musicisti (e a Livorno come ben saprete ce ne sono tanti…),  mi sono fatto suggerire tramite Facebook una contrabbassista, una violinista e un trombettista.  Li ho contattati, mi sono fatto lasciare la loro email, e tramite essa li ho spedito diverse registrazioni di brani che mi ero fatto in casa con Garage Band. A loro sono piaciute molto le canzoni e da allora abbiamo iniziato a provare. Dopo 6 mesi eravamo in studio a registrare il disco, perché sì, ritenevamo che quello era il momento.

Una mia piccola curiosità: com’è avvenuto l’incontro con la ForEars Records? È da molto, ormai, che seguo la loro ottima produzione ma devo confessare di non essermi mai sbrodolato così tanto come invece è accaduto con voi …

Ahahahahahaha … sbrodolato! Grazie! Con la Forears l’incontro è avvenuto grazie ai The Jackie O’s Farm, band labronica come noi, per la quale Forears ha pubblicato l’ultimo loro disco. Sono nostri grandissimi amici. Ci hanno suggerito di proporsi a Daniele e Valentina e così abbiamo fatto. Il disco era già pronto. Ci siamo conosciuti. Ci siamo piaciuti. E da quest’estate diciamo che è iniziato la collaborazione

Un’ultima domanda: a quando un nuovo lavoro firmato Mandrake? So che è ancora presto per parlarne, ma l’attesa è una brutta bestia!

I brani sono già in cantiere. Sperando che il tour possa arrivare fino alla fine dell’anno, speriamo di mettersi in studio subito dall’inizio del prossimo. Se venite ai nostri live (e mi raccomando fatelo) intanto potete anche ascoltarvi un paio di inediti, nonché logicamente, tutto il nostro primo disco.

Grazie per la vostra disponibilità, non posso che augurarvi tutto il mio meglio.

Grazie infinite a voi.

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