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mag 02

Jolaurlo + Bandabardò @ Alpheus

Jolaurlo

Ci troviamo in macchina verso le 10.30. Sono appena passato a prendere Christian, ci mette come al solito 3 ore per scendere; c’è anche Roberta, conosciuta in maniera casuale in una nota trasmissione radiofonica crotonese sul mondo del rock…ma non sono stato autorizzato a svelarne i retroscena. Ci troviamo a Piazza della Repubblica ed è gia tardi, direzione Alpheus, dove la serata di Radio Rock, un’istituzione nella Capitale, presenta Jolaurlo e la Bandabardò. Si, abbiamo finalmente il piacere di vedere Leo in azione, quello lì con il nick Punkarrè che ogni tanto appare in maniera sinistra nel lato sinistro del vostro schermo.
Il parcheggiatore ci fotte 3 euro ma non facciamo in tempo a bestemmiare che siamo già entrati nel locale. Attraversiamo in velocità l’ingresso e le varie sale ed arriviamo sotto il palco, dove entrano magicamente gli Jolaurlo. Senz’altro più puntuali di Christian! La gente si assembra nelle vicinanze con un po’ di timidità, ma la voce di Marzia ci invita immediatamente alla festa, senza lasciarci il tempo di capire da che parte metterci. Si inizia con Semplice Ed Imperfetta: una notevole onda sonora ci colpisce ed ecco a voi il pulp rock, genere che amano dipingere gli Jolaurlo, una contaminazione condotta con maestria e con la sicurezza di chi ha calcato più e più volte i palcoscenici, guidati dalla voce sicura di Marzia e dalle linee di chitarra di Gianni. Ma guarda un po’ chi si vede dietro Gianni??? Finalmente Leo, una conoscenza virtuale che si materializza sul palco, impegnato con drum machine, (anche se generalmente il multifunzionale Leo si cimenta con vj set e percussioni: sempre più difficile…) a produrre sonorità vagamente elettro con un Mac il cui stemma è stato nascosto da un simpatico funghetto. Non lo sapevo con i dreadlocks, e non sapevo nemmeno lui portasse sparati in aria come Telespalla Bob. Gli sparo un paio di foto col flash, così si impara a non apprezzare i Ladytron! Lo show prosegue, ed anche se siamo ancora ad aprile, si passa a Maggio, altro pezzo come il precedente destinato a confluire nel nuovo album che gli Jolaurlo registreranno a Catania nei prossimi giorni ed uscirà l’autunno prossimo. Christian è piacevolmente impressionato dalle evoluzioni dei cinque (ricordiamo oltre a Marzia Stano, voce e synth; Gianni Masci chitarra elettrica; il “nostro” Leonida Maria al synth ed alle percussioni; anche Rossella Pellegrini alla chitarra, Bruno De Sanctis al basso e Tore Nobile alla batteria) affermando che vi è una notevole differenza tra i pezzi registrati e quelli suonati dal vivo: la dimensione live è notevolmente migliore e carica al punto giusto. Ed eccoci arrivati a La Mia Parte Sinistra, ed è qui che il vostro Closer rimane abbagliato: il pezzo è fighissimo ed altamente ballabile, rumoroso quanto mai. Il pubblico si sveglia dal letargo, e, complice il prossimo avvicinarsi della Bandabardò, inizia ad accalcarsi lì davanti. Ma c’è ancora un finale scoppietante per Leo & Co.: Lasciami parte con un gradevolissimo Ska, i giochi di parole di Marzia (autrice anche dei testi) e subito dopo il frastuono condotto dalle due chitarre ad una eccellente velocità di crociera; Ansiolitic, come la precedente contenuta nel primo album D’Istanti, prodotto per la Tube Records segue subito dopo, e per il gran finale Maria TV, una conclusione degna di un gruppo che ha deciso di cantare in italiano anche per la necessità di lanciare messaggi che possono essere assorbiti da un pubblico troppo spesso distratto più da stili e da tendenze che da quelle parole, che posso aiutarti a mettere in moto quei due criceti, nascosti nella nostra scatola cranica che si guardano negli occhi in attesa di qualcosa da fare…
La loro esibizione finisce lì, noi andiamo a prendere due birre, ma tempo di fare il primo sorso che ci troviamo letteralmente fuori dal locale: gli aficionados della Bandabardò prendono possesso della sala ed a noi non resta altro da fare che avviarci verso l’altra dove è in atto il concerto dei Novembre, band metal che fa brillare gli occhi a Christian. Solo a stento io e Roberta riusciamo a convincerlo ad uscire fuori per prendere un po’ d’aria e di nicotina. Cerchiamo di rientrare per vedere qualcosa della Bandabardò ma una muraglia umana ci impedisce di vedere, di sentire ma anche di respirare e solo verso la fine, nei pressi del bancone del bar (e dove sennò?) riusciamo ad incontrare Leo e Gianni per scambiare due chiacchiere mentre Christian viene depistato da Marzia. I due, seduti sugli sgabelli stanno bevendo tranquilli un paio di cocktail e subito li investiamo di complimenti e domande: Telespalla Bob è scomparso, i dread sono ritornati ad obbedire alla legge di gravità e Gianni è una miniera di informazioni utili per il sottoscritto, oltre che un esempio per molti musicisti, o presunti tali: finiamo per parlare del loro lavoro precedente e di quanto ha venduto e gli domando quanto pensano di vendere con il secondo. Gianni mi guarda e mi fa: “Muah, guarda spero solo che mi piaccia da impazzire e che me lo ascolti ogni giorno fino a scoppiarmelo…”. Il tutto mentre Erriquez ed i suoi, in sottofondo al nostro dialogo, concludono il concerto cantando “…ritmo è vitalità…”che io trasformo dopo la lezione di Gianni, con un immediato processo mentale in “Ritmo è mentalità”. Dedicato a tutti quelli che pensano solo a sfruttare la musica per guadagnare (ed a fare domande idiote come il sottoscritto)…

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