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feb 22

Slaughter and the Dogs @ Traffic

Slaughter and the Dogs

Nella seconda metà dei ‘70 la voglia di musica, figlia degli anni appena trascorsi, ha trovato radici nella volontà di comunicare i disagi che politicamente e socialmente le nuove generazioni vivevano. In questo contesto nasce il punk, un movimento a 360° che travolge Stati Uniti e Inghilterra. Uno dei focolari è sicuramente Manchester (o meglio Madchester come fu ribattezzata) che proponeva personaggi all’avanguardia musicale. Proprio in questo scenario si sono formati Slaughter and the Dogs nel 1976. Il concerto del 17/2 è per forza di cose intriso di storia, la stessa che sicuramente ha sedotto i Dirty Love, gruppo punk di Londra che apre la serata e  su cui c’è poco da dire perché poco hanno entusiasmato. Diciamo anche che la serata non è di quelle adatte, perché dopo loro si esibiscono i Giuda, band romana che letteralmente divora il palco e accende la folta folla del Traffic. Il loro glam rock da studio si trasforma on stage in puro Rock and Roll. Suonano il loro unico disco Racey Roller per intero aggiungendo un altro paio di pezzi dimostrando che tutte le buone cose che si sentono su di loro sono meritate come lo è il successo che stanno riscuotendo per l’Europa, motivo di orgoglio visto che è una cosa rara per un gruppo italiano spopolare fuori dal confine con un genere prettamente anglo-americano. Fanno ballare e saltare la gente in sala che li invoca a gran voce. Terminata l’esibizione e fatta mezzanotte abbondante salgono sul palco gli Slaughter che apparecchiano su ogni superficie utile del palco bandiere e stemmi inglesi. Da subito trasudano un’energia inaspettata e il frontman. Wayne Barrett, che per un periodo lasciò la band a favore del famoso Morrissey, sembra coordinare col suo cantato il pogo nel parterre. Suonano pezzi del disco d’esordio Do It Dog Style e brani più recenti. Si esibiscono in cover dei New York Dolls (Mistery Girl) e Velvet Underground (I’m waiting for the man). Dimostrano che il loro spirito è sempre quello di 30 anni fa nonostante l’età anche quando un fan troppo scalmanato infastidisce la gente intorno, e dal palco arriva il consiglio di non fare a cazzotti “between us” ma bensì “against the cops”. Veramente troppo punk!

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