«Come allietare queste ore di neve, tormente e gelo? », mi son chiesto proprio due giorni fa, mentre, guardando fuori dalla finestra della mia piccola stanzetta di periferia, mi si parava davanti l’orribile spettacolo di un mondo caotico avvolto nel disumano traffico del rientro fine – settimanale, a meno due gradi di temperatura.
Felice che la risposta fosse proprio a portata di mano, a non più di due centimetri dal mio piccolo stereo a due casse, pronto per ospitare il debut album dei Locomotif, Twimog.
«E chi diavolo sono i Locomotif?», potreste chiedervi … la risposta, la lascio direttamente ai diretti interessati: siamo una band senza chitarre. Non siamo indie, non siamo originali, nessun motivetto ammaliante. Suoniamo solo perché non riusciamo a farne a meno. Abbiamo bevuto un buon vino per festeggiare il premio della critica Mei 2009, abbiamo avuto camerini comodi con il pretesto di salire sul palco prima di Massimo Volume, Dente e Offlaga disco pax. Adesso ci piacerebbe solo che qualcuno di voi facesse almeno una volta nella vita l’amore con una nostra canzone in sottofondo, in qualunque parte del mondo. Che fa pure rima.
Contenti ora?
Risolti i convenevoli di circostanza, passiamo all’analisi del disco.
Dei quaranta minuti d’ascolto, rimane una piacevole sorpresa: la formula presentata è un pop elegante, semplice, senza fronzoli o eccessivo arzigogolare modaiolo.
Sono questi elementi a renderlo delizioso; è proprio l’onestà posta a fondamento dell’album a rendere questo prodotto delicato, quasi sussurrato con dolci parole ormai dimenticate.
Una canzone su tutte: La Lunga E Gnac, a metà strada fra Keane e Travis.
Tracklist:
01. Forget
02. Onirica
03. La luna e gnac
04. Lost on the run
05. This word is made of glass
06. Drunken dreams
07. Black hot coffee
08. Amare inutilmente
09. Mistake
10. The passer-by
11. Promenade in the sky
Anno: 2012
Genere: pop
Etichetta: IRMA Records
Commenti Recenti