La pianista Federica Colangelo ha una lunga ricerca alle spalle sul percorso musicale da seguire, ha studiato in Italia e fuori mettendo insieme musica classica e jazz, improvvisazione e composizione. Il cuo confronto con i compositori colti del ’900 l’ha portata ad un certo tipo di scrittura, poi è seguito il soggiorno in India e lo studio della musica carnatica. È un percorso che si ritrova in questo disco, insieme ad altri giovani talenti del jazz italiano contemporaneo, Michele Tino al sax alto e tenore, Marco Zenini al contrabbasso e Ermanno Baron alla batteria. Su ogni brano eseguito si cerca l’equilibrio tra strutture ritmiche e improvvisazioni in una continua ricerca fra contrazioni e distensioni, accellerazioni e decellerazioni di ritmi pari e dispari. Il quartetto è piuttosto compatto e ciò fa bene alla complessità della materia, nell’insieme il disco scorre fluido e i fraseggi del sassofonista, che sembra ispirato da un Mark Turner, apportano quell’elemento jazzistico che rende la musica viva e vibrante. L’editing dei brani è perfetto così come il missaggio. Ogni elemento della produzione è stato curato con attenzione, così che questo disco risulta piuttosto interessante, sia per i nuovi elementi che apporta nel linguaggio jazz, sia per la scorrevolezza con cui il tutto viene elaborato.
Genere: jazz
Label: Folderol
Anno 2019
Tracklist
01. Spigoli
02. Frammenti
03. Dancing Figure
04. Spazi pieni e vuoti
05. Studio n.1
06. Scala a chiocciola
07. Aftermath
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