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nov 15

RHumornero – Il cimitero dei semplici

Qui siamo al secondo lavoro dei RHumornero, band toscana nata nel 2005, nelle cui file militano musicisti dal rispettabile curriculum (ex membri di Super B, Prozac+, Sick Tamburo, Deathss, Bobo Rondelli and much more).
Il disco, Il Cimitero dei semplici, presenta un sound tipico rock-alternative pennellato di dark/metal, rivoluzionato rispetto all’album di debutto. Il mood del CD intero è lasciato intendere senza scanso di equivoci dal nome stesso della band, un pessimismo disarmante che non lascia spazio ad un sorriso o ad una gioia e la realtà è talmente malata che ha infettato anche la fantasia.
La poesia, che è la linea sottile tra genialità e banalità, nei testi sembra evaporare in un fumoso nonsense che macchia l’ascolto anche se la corposità degli arrangiamenti indica la loro vena selvaggia da palco rendendoli più appetibili dal vivo (non da poco le loro performance come opening act di band quali Baustelle, Almamegretta, Marlene Kuntz, Verdena fino alla “one life, one chance” con i Deep Purple nel 2010 sul palco dell’Arezzo Play Art Festival).
Le undici tracce hanno un ben marcato spartiacque, un A-side composto dai primi cinque brani crudi e aggressivi arrangiati in hard ‘n’ heavy, e un B-side in cui i muscoli facciali del cantante si rilassano, come in segno di rassegnazione, per regalare alla track list ballate rock-pop delicate. Un buon disco ma forse vista l’esperienza (e – mia opinione – l’estro del chitarrista autore di alcuni godibili riff) dovevano fare di più in fase di produzione per poter mettere la loro personalissima firma su un suono che avrebbe potuto risollevare le sorti di quel  rock che in lingua italiana non riesce a spiccare il volo. Pazienza!

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