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giu 21

Agnes Obel @ Ferrara Sotto Le Stelle

19427639_10212113276719895_1473802403_nTocca ad Agnes Obel tagliare il nastro della ventiduesima edizione di Ferrara Sotto le Stelle, che anche quest’anno si prefigge l’obiettivo di proporre artisti di grande qualità nella città estense. Qualità che appunto già dalla prima data di questo festival, raggiunge uno dei suoi picchi più alti. Purtroppo riesco a raggiungere il cortile del Castello Estense con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia che mi ero prefissato, e mi perdo l’opening del cantautore folk V.O., ma riesco per un soffio a non perdere la salita sul palco della cantante di Copenaghen e delle sue tre spalle. Sì, perchè trattasi di vere e proprie spalle quelle che Agnes porta con sè, tre ragazze che non fanno da contorno ma da pieno supporto alla performance della danese. Timidamente presenta le varie canzoni che propone all’incantato e numeroso pubblico, brani tratti sia dai dischi precedenti, sia dal suo ultimo lavoro in studio Citizen Of Glass; il risultato è un’ora e mezza di pura poesia, una parentesi di pace perfetta racchiusa tra le mura del Castello Estense, mura che lasciano fuori la frenesia del quotidiano e ci proteggono insieme alla musica. 19398847_10212113276879899_397064224_nLa voce di Agnes, supportata egregiamente dai cori delle sue compagne, creano un’esperienza soave ed eterea, sembra di impersonificarsi in Ulisse e farsi ipnotizzare da queste algide sirene di bianco vestite, tutte probabilmente inconsapevoli figlie dell’autotune (non c’è stata nessuna sbavatura durante il live, nè a livello vocale nè a livello strumentale, davvero pazzesca l’armoniosità corale delle quattro); ma qui non c’è certo da tapparsi le orecchie, anzi il loro canto accompagnato da strutture ritmiche mai invasive, e tappeti melodici strutturati per lo più su pianoforte e violoncello, creano un’amalgama incantevole che ti fa sentire in pace con il mondo, sensazione interrotta solo da un infante che con un piccolo gemito richiama l’attenzione, e dai bicchieri di plastica calpestati o calciati ogni tanto dal pubblico durante la ricerca della posizione migliore per vedere il palco. Il tutto è suggellato da luci soffuse dai colori caldi che dal basso illuminano la performance del gruppo, mentre sullo sfondo videoproiezioni sfocate e sdoppiate (che ricordano un po’ la copertina di Citizen Of Glass) riproducono frammenti di ciò che sta succedendo sul palco. Agnes ci regala quindi un estratto del suo splendido lavoro, con una perfezione estrema, un delicato sentimento ed una naturale timidezza che non penalizza però la resa ma la impreziosisce di spiccata naturalità. Vuole essere invitata nuovamente a Ferrara (questa è la sua unica data italiana per quest’anno), ce lo dice lei subito prima degli ultimi due brani proposti, e noi la aspettiamo volentieri.

Grazie anche quest’anno a Sara Tosi per le foto.

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