«

»

giu 15

Empirical – Connection

a1280490787_16Per il quinto album la band londinese Empirical è approdata in USA presso la Cuneiform, una casa discografica attenta agli sviluppi delle nuove correnti nel jazz e nel rock contemporaneo. L’esordio è stato nel 2007, dopo sono seguiti diversi premi e una naturale evoluzione che li ha portati a questo album, perfettamente costruito in studio che mette insieme in modo coerente le caratteristiche che hanno mostrato in questi anni. I quattro sono Nathaniel Facey al sax alto, Lewis Wright al vibrafono, Tom Farmer al contrabbasso e Shaney Forbes alla batteria. Negli album precedenti c’erano degli ospiti, pianoforte, clarinetto basso, un quartetto d’archi. Ma questa volta si è scelto di fare tutto da soli per mettere in evidenza quello che è il concetto centrale della band, le loro idee compositive ed esecutive. Si parte dalla New Thing degli anni ’60 e dalle innovazioni di quegli anni, fra l’altro i quattro hanno già sviluppato arrangiamenti dedicati alla musica di Eric Dolphy ed al suo Out to Luch. Sono lì le radici della band, nella musica di musicisti come Dolphy, Jackie McLean, Bobby Hutcherson. Lo si ascolta subito con Initiate the Initiations, un brano dai ritmi contorti, in cui il tagliente sax alto di Facey dà un’impronta precisa. Sul seguente Anxiety Society la musica procede sulla stessa direzione, fra assoli molto espressivi del sassofonista ed la liquidità del vibrafonista, autore di un pregevole assolo accompagnato da una ritmica pungente e puntuale, ispirato dalla modalità così come Hutcherson, uno dei maestri dello strumento. Bello anche il tema, scritto dal contrabbassista Tom Farmer. Più rilassato è Stay the Course, affrontato tuttavia con le procedure viste fin qua, assoli ricchi di spigolosità del sassofonista, l’empatia del vibrafonista e la perfezione di una ritmica che mette sempre gli accenti giusti al posto giusto. Si nota qui come i quattro siano oltre a splendidi improvvisatori anche dei perfezionisti per quanto riguarda le composizioni e gli arrangiamenti. Lethe si presenta con una tranqullità seducente, The Maze, che tradotto significa il labirinto, è un altro brano sorprendente per come è costruito, che va in diverse direzioni prima della sorpresa finale. I quattro firmano un’opera importante sia dal punto di vista delle idee, e cioè di andare a riesplorare la musica dei pionieri degli anni ’60, sia per la compattezza ed empatia che hanno raggiunto come gruppo. Un album da non perdere.

Genere: avanguardia jazz
Label: Cuneiform Records
Anno 2016

Tracklist

01. Initiate the Initiations
02. Anxiety Society
03. Stay the Course
04. Driving Force
05. Lethe
06. The Maze
07. Card Clash
08. The Two-Edged Sword
09. Mind Over Mayhem
10. It’s Out of Your Hands
11. Fluid Flow [Digital Bonus Track]

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato!

Puoi usare i seguenti tag HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>