È da anni che il pianista Steve Cohn è conosciuto negli ambienti del jazz.. Ha suonato ed inciso con tanti dei nomi più importanti dell’avanguardia ed ora si presenta con questa incisione in solo per la Unseen Rain. È un’opera piuttosto lunga, 24 brani, anche se in mezzo ci sono brani di alcuni secondi, e raccoglie tutta l’esperienza davanti alla tastiera di Cohn, brani in cui si approccia all’interno del pianoforte per estrarre suoni direttamente dalle corde (l’inizio di Nepal, nel corso dell’esecuzione ritorna dopo alla tastiera), altri più tradizionali, altri in cui canticchia alla Keith Jarrett, dimostra insomma un bella verietà di idee che gli permettono di intrattenere l’ascoltatore. Molti brani sono tenuti volutamente brevi, dai due ai tre minuti. Qualche brano, come Principle è più vicino al jazz in senso stretto, una musica da lui a lungo praticata, a volte ci sono percussioni a rendere il tutto più caloroso, nei diversi Prayer. Con questa varietà di approccio la musica procede tranquillamente, senza vie troppo impervie, così che il suo piano solo si presenta in fondo originale. Non è soltanto un concerto per solo piano, le tante idee messe insieme da un brano all’altro testimoniano di una fruttuosa carriera alle spalle. Fra un brano simile ad uno standard e l’altro che si inerpica per vie più ardue viene fuori una visione estetica personale, una “musica totale” che è un emblema di quello che è il mondo dei suoni oggigiorno.
Label: Unseen Rain Records
Anno 2016
Tracklist
01. Prayer One
02. Anspruchsvoll
03. PB
04. Truffully
05. Nepal
06. Exackally
07. More da Uhh
08. Ireland
09. Iceland
10. Principle
11. Prayer Two
12. Lullaby 729
13. Walking 5
14. Waltz 4
15. Hum Hum
16. Lose Yourself
17. Tiffany
18. Hasty Tasty
19. Night and Day
20. Repeachy
21. One Note
22. Prayer Three
23. Pretzel
24. Can’t Get Back
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