Lo scorso novembre è uscito Malamore, il nuovo disco di Gian Luca Mondo su etichetta Controrecords. Il terzo lavoro del cantautore ligure-piemontese – presentato in anteprima negli scorsi giorni su SentireAscoltare – si può acquistare scrivendo direttamente a Gian Luca oppure richiedendolo sulla sua pagina Facebook, su quella di Controrecords o di Macramè.
Scritto quasi interamente di getto e registrato in tre-quattro giorni con la produzione dello stesso Carlo Marrone che aveva lavorato a Petali, Malamore è infatti composto da canzoni dirette, esplicite e con testi più brevi che in passato. Nell’approccio vocale Gian Luca Mondo rinuncia ai talkin’ blues e si lancia in un cantato con tanto di falsetti e un’irruenza che inevitabilmente rima con urgenza. E soprattutto nell’abrasiva essenzialità degli arrangiamenti (solo piano, chitarre acustiche ed elettriche urticanti, qualche grezza percussione) e nell’intenzione da “buona la prima” delle registrazioni brucia lo stesso impeto infuocato di Joe Strummer o Johnny Thunders, mentre ovunque aleggia la figura viva e presente di Lou Reed a cui in questo nuovo lavoro Gian Luca Mondo sembra inginocchiarsi più che mai.
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