L’apocalisse si avvicina e i Maya Galattici, quasi in un istinto di preservazione, sfornano questa piccola perla. Marco Pagot e Alessandro Antonel, reduci dalla decennale esperienza con i Chinasky, danno vita nel 2010 a questo progetto, allo stesso tempo complesso e disarmante per la sua facilità di ascolto. Ci lasciamo avvolgere da suoni sapientemente intrecciati, in un’atmosfera onirica che a tratti ci catapulta nei sixties. E già, perché Analogic Signals From the Sun è intriso di ballate psichedeliche nelle quali l’elettricità e l’acustica convivono in un’unica soluzione di continuità. La voce ricorda tremendamente quella di Syd Barrett, ma i riferimenti sono tantissimi, anche più recenti (Fleet Foxes, ma ancora prima Notwist, Flaming Lips e i “nostrani” Allison Run). Ci lasciamo travolgere da questa ondata di suoni melodici e perdiamo la cognizione del tempo in questo viaggio psichedelico spaziale. A tratti anche un violino si inerpica tra gli arpeggi di chitarra e l’effettistica utilizzata dai due poli-strumentisti, giusto a voler conferire un po’ più di poetica ad un groove già di per sé per nulla prosaico. L’album si conclude con una ballata folk-tronica, la più ballabile di tutto l’album, e nostalgicamente quelle lascive atmosfere “hippies e sessantottarde” ci abbandonano, e ci ricordiamo e si ricordano che siamo nel 2011.
Analogic Signals From the Sun è un album di respiro internazionale, maturo, come dimostra la decennale esperienza dei musicisti, vintage, psichedelico, indie, folk, pop e per giunta sapientemente suonato. Se questi ingredienti vi intrigano, allora ascoltatelo.
Label: Garage Records
Anno: 2011
Track list:
01. The Girls Are Waiting
02. Green Green Town
03. Mechanical Cock
04. Our House Is Burning Down this Summer
05. Sad & Tired
06. Wake Up
07. Mrs Death
08. Razored Bird
09. Sweet Honey
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