I titoli spesso vogliono dire tutto: questo dei The Shalalalas ad esempio ci tiene ad affermare come ci siano tre las nel nome del gruppo. Spesso ci si ferma a due nel pronunciarlo, un riflesso istantaneo, che tradisce anche a causa dei due soli protagonisti, Alex e Sara ex Fucking Shalalalas. Ma c’è anche la musica, e di quella si intende parlare qui: le note sognanti di Dust aprono un disco all’insegna del dream folk, nel quale la parte vocale si trova pienamente a suo agio, risultando coinvolgente anche nella parte corale. La collaborazione di numerosi artisti e musicisti della scena romana (Boxerin Club, Lapingra, Il muro del canto, etc..) impreziosisce l’atmosfera: Just for fun suona come The Pains of Being Pure at heart senza corrente elettrica per sospetta morosità, mentre Changing ammalia per la dolcezza di paesaggi e la serenità che infonde. A parte alcuni momenti un po’ stucchevoli (Lewis per esempio, o Me & Terry), il talento del duo riesce a emergere anche nei pezzi più lenti (Car Alarm o Capel). Wonder viene condita con salsa messicana, e in Game emerge un po’ di rabbia repressa, ma esposta sempre in modi contenuti, mentre nella parte finale sono degne di nota l’ostinazione di Nonsense e le atmosfere country di Sonic Love.
Label: Bassa Fedeltà
Anno: 2015
Genere: Dream Folk
1. Dust
2. Just for fun
3. Changing
4. Lewis
5. Car alarm
6. Wonder
7. Game
8. Me & Terry
9. Nonsense
10. Capel
11. Sonic Love
12. A week
13. 8 11
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