Molto probabilmente con i dischi precedenti – sebbene di ottimo riscontro – avevano sovrabbondato di fuochi elettrici troppo pomposi e di conseguenza un ripensamento verso la forma strutturale della loro musica andava riguardata e ricalibrata. Detto fatto, i newyorkesi Interpol col nuovo e quinto disco El Pintor sono quasi tutta un’altra cosa, rivedono gli istinti e le visceralità e ne viene fuori un lavoro. si scarico delle indulgenze di un rock “vissuto dentro, ma con risvolti ed influenze molto eleganti che – a partire dalla cover red passion – introducono l’ascolto ad una attenzione fresca e “ritinteggiata a dovere”.
Le corde elettriche di Kessler e Banks e le ritmiche blasonate di Sam Fogarino serrano l’intera struttura sonora, poi violini, sintetizzatori, riverberi e deelay ci ricamano tutto d’intorno una ragnatela di suoni e sottosuoni che spanciano un pathos come quello indimenticabile dei loro esordi giovanili. Undici tracce di alt-rock e frenesie pop evoluto che trafficano un ascolto veloce e frizzante, tracce intense e molto 90,s che posseggono la stregoneria radiofonica d’impatto, di quelle immediate impronte rock che rimangono a roteare “on air” anche dopo centinaia di giri stereo.
Già stigmatizzato come il miglior album della band americana, El Pintor mette in evidenza la foga e l’ansimo di Ancient ways, la strisciata amplificata di Everything is wrong, gli echi mid-psichedelici che dilatano All the rage back home e quella buona stravaganza di Break 1 in cui si sente nel sottofondo una voce avvinazzata in dialetto siciliano che “straparla” di sfortune e accadimenti.
Buon ingegno rock!
Label: Matador
Anno: 2014
Genere: Alt-rock
Tracklist:
1. All the rage back home
2. My desire
3. Anywhere
4. Same town, new story
5. My blue supreme
6. Everythings is wrong
7. Breaker 1
8. Ancient ways
9. Tidal wave
10. Twice as hard
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