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giu 10

Gazebo Penguins/Johnny Mox – Santa Massenza

unnameda cura di Editta Paolini

Dalla collaborazione tra i Gazebo Penguins e Johnny Mox, nasce Santa Massenza. Un lavoro costituito da tre sezioni: un lato A, in cui troviamo due brani dei Gazebo, un lato B, con i tre brani di Johnny Mox e, infine, una parte letteraria, contenente due racconti. I brani sono stati registrati in quattro giorni all‘Igloo Audio Factory di Correggio da Andrea Sologni, a un anno esatto da Raudo dei Gazebo Penguins e a due anni da We=trouble, ultimo disco di Johnny Mox che gli è valso un tour europeo e uno americano.
Grazie a questo split si uniscono realtà territoriali e musicali diverse ma affini: l’Emilia dei Pinguini giunge a sfiorare il Trentino Alto-Adige, terra di Mox, in cui si trova Santa Massenza, un paesino di trecento anime, cinque distillerie e una centrale idroelettrica.Le varie sezioni del lavoro sono collegate tra loro da un sottile filo rosso, questo filo si chiama “fine”. In Riposa in piedi si dice, infatti, “Dovrei usarla ma non riesco mai la parola fine”. A far da contorno a questa frase è il consueto stile Post Hard-core che contraddistingue il gruppo di Correggio e che libera chi canta e chi ascolta da una rabbia infinita, la rabbia di chi ha visto la fine irrevocabile di qualcosa che amava. L’assurdità della morte e l’impossibilità da parte dell’uomo di trovarne spiegazione è anche il tema centrale dei racconti. Entrambi scritti in uno stile fluido e coinvolgente. Santa Massenza, scritto da Johnny, oscilla tra l’assurdo e lo splatter, quasi come fosse un racconto di Ammaniti. Si resta scioccati quando si scopre che esso prende spunto da una storia vera. Il racconto di Gabriele Malavasi, alias Capra, invece, è più intimo: una perla racchiusa in una conchiglia difficile da aprire, perché incrostata dal dolore per la perdita del fratello.
Anche musicalmente si tratta di un progetto coraggioso, che mischia testi riflessivi all’aggressività rock, lasciando spazio a quella che è stata definita “ruggine noise”, in riferimento al modo di cantare e di comporre di Mox. L’intero progetto tenta, grazie al connubio tra letteratura e musica, di spiegare l’inspiegabile, di dare vita a ciò che di vita non ne ha più; tutto ciò tramite la narrazione. Perché la musica è vita e la scrittura e memoria.

LabeL: To Lose La Track – Woodworm Label
Anno: 2014
Genere: post hardcore

Tracklist:

Lato A

1) Aspetteremo
2) Riposa in piedi

Lato B

3) Hollow Prayers
4) Oh Reverend

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