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mar 14

Sultan Bathery – Sultan Bathery

SULTAN BATHERY -Self-Titled- LP - coverMi ciondolavo da un bel po’ di tempo con questo, disco, ripromettendomi spesso di dire due paroline al riguardo. In realtà me ne guardavo bene, aspettando l’ispirazione o l’angolazione giusta dalla quale vederlo. Così sono passate alcune settimane, prima che aprissi gli occhi sulla mia sbadataggine e mi accorgessi che i Sultan Bathery non sono come avrei immaginato una di quelle formazioni d’oltreoceano pronte a invadere il continente per un lungo tour primaverile che ormai non si fa mancare nessuno. In realtà il loro oltre, che forse è più il mio, è l’oltre – Po’, poiché il trio viene da Vicenza che suona maledettamente yankee anche per altre e più importanti ragioni. Stacchi vertiginosi e atmosfere rock seventies risultano una costante di questo debutto omonimo che è fortemente impregnato di schizzi acidi di psichedelie oltre che di una certa propensione per il grunge dei Mudhoney: l’esordio di Satellite ne è la prova evidente, ma man manco che si prosegue nell’ascolto il flower-punk dei Black Lips sembra prendere il sopravvento. Le evoluzioni barocche di Mirror e Flowers of Evil trovano spazio assieme alle poderose onde sonore di Purple Moon e Dead Leaves, ma è Spring of youth a sorprendere: pezzo stupendo che inizia come i Mando Diao come e si sporca sempre di più nel suo incedere sfondando il muro del garage. Ma Sultan Bathery colpisce per l’arrangiamento dei pezzi e per i giusti tempi, regalandoci momenti di profondità e riflessione in Talk with you e risultando quasi evocativo in On the run, dove il fantasma di Morrison si aggira cercando di spezzare le proprie catene, prima di sprofondare in un finale catatonico. Good to me ci regala una bella dose di adrenalina in vista del gran finale: Where the lights are aumenta progressivamente i giri fino a grondando sudore e fondere il motore, Nightmore One svela due dimensioni sonore da assaporare durante l’ascolto e So Blue aggiunge un tocco british a un finale di classe. Un disco delizioso che merita ancora più ascolti di quanti ne abbia già fatti.

Label: Slovenly Recording
Anno: 2014
Genere: Garage rock

1.    Satellite
2.    Mirror
3.    Purple Moon
4.    Flowers of evil
5.    Dead Leaves
6.    Spring of youth
7.    Talk with you
8.    On the run
9.    Good to me
10.    Where the lights are
11.    Nightmare One
12.    So Blue

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