Cinque persone, cinque musicisti, una sola storia. Questi sono i SybiAnn, da Forlì, formatisi nel 2007 ma giunti a maturazione solo lo scorso anno con questo nuovo album che la buona Shit Music for Shit People è stata più che entusiasta di adottare. La ragione è semplice e non si trova nel nome ricercato o nella splendida cover realizzata da Fulvio Castelli. Spore è un album pieno di idee entusiasmanti, di ritmo incalzante e di visioni acide da B movie anni’80 che i fan di Jena Plinsky ameranno alla follia. È un equilibrio costante tra universi paralleli, tra l’elettronica cosmica più scura e i più variegati colori associati ai ritmi tribali di continenti più caldi e tropicali. Le sette spore di cui si compone l’album sono misteriose e affascinanti come buchi neri, in grado di risucchiare la vostra attenzione fin dal primo ascolto: Pangea Ultima è solo l’inizio di un lungo viaggio, una sala di accoglienza o di decompressione necessaria per prendere una rincorsa breve ma decisiva. Già in Vortice le sonorità dark lasciano spazio a ritmi tribali che troveranno nella fantastica Sambarama il loro tripudio indiscusso, mentre Implicity fluttua inerte vagando in cerca di forma e sostanza, definitivamente trovata nella title-track Spore: rigida, seria, marziale, costante e regolare come le ferrovie tedesche (i Kraftwerk sono qualche vagone più dietro), è un trionfo di ritmo e ritmi che cresce esponenzialmente ingolosendoci a ogni passaggio. Sprazzi di italo-disco annaffiano Gylli Drugs, acida e oppressiva come un post-sbornia domenicale, mentre la già menzionata Sambarama veste i Chemical Brothers e li manda a fare un giro al Carnevale di Rio. Cosmic Favela chiude il disco alzando il ritmo, il tiro e la posta in gioco e confermando le doti dei SybiAnn, che portano a germinazione un progetto nostalgico e visionario, attualmente senza eguali.
Label: Shit Music for Shit People
Anno: 2013
Genere: electro
Tracklist:
1. Pangea Ultima
2. Vortice
3. Implicity
4. Spore
5. Gylli Drugs
6. Sambarama
7. Comsic Favela
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