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gen 15

Wemen – Albanian Piasley Underground

Andare a cercare qualche distonia in questo esordio dei milanesi WemenAlbanian Paisley Underground, può risultare ostico se non addirittura da bacucchi infingardi; il disco è un buon giro di estasi grigie e provocatorio tanto da postarsi ai confini di Terra d’Albione per un casino di caratteristiche contaminate di marchio rebel Ottantiano, quello delle suburbie Londinesi fradice di squatter e impulsi oriental-carribean a sciorinare energia di classe.
Un ascolto di nove inediti e la cover dei Clash Kingston Advice, e poi la centrifuga colorata di estetiche waveing, schizzi punkyes, tutto l’underground piazzaiolo e quei calori rock che tendono a fondersi, sciogliersi in atmosfere combact che rendono la sequenza veloce del registrato una continua istigazione a pogare, a sbattersi in sinistre e baldanzose sudate a freddo; non è poco, anzi è tantissimo avere a che fare con la magia elettrica che i Wemen – Riccardo Della Casa, Francesco Peluso, Carlo Pastore e Alberto Pilotti – destinano ad orecchi “politicamente (e volutamente) corretti, la loro è una combinazione stilistica in cui trovano posto pure linee psichedeliche sulle direttrici americane Paisley di certi Nuggets, Naked Prey, Dream Syndicate per fare alcuni nomi referenziali, ma la firma totale dell’intera tracklist è quella fenomenale espressione International oriented che il quartetto meneghino gestisce e diffonde in maniera roboante, mid-professionale.
Mixato da Taketo Gohara, tutto è una sindrome di esistenzialismo urbano e di acuti sociali, vibrano tra tutte il vacuum shuffllato elettrico di Young Ebenezer, una strana sbilanciata di percussioni al sapor di etno distorto Jim & Jam, il post-punk esaurito di The surfer e la misticheggiante Will be fine ballade che rincuora animi e sogni con la dolcezza innestata di florealità Sixsteen e che va a siglare – in maniera magistrale – questo momento sonoro, che in tempi di piattume sonoro come questi, si erge come un faro stroboscopico ad illuminare il pensiero che forse ancora non è tutto perso nell’underground di casa.
Se l’ascolto di un disco è una forma di piacere, qui siamo nell’emozione pura.

Label: Black Candy Records
Anno: 2013

Tracklist:

1. Prince of Persia
2. Young Ebenezer
3. Coming over me
4. Jim & Jam
5. Kingston advice
6. Let me get out
7. Lose it all
8. The surfer
9. Tremerai ancora
10. Will be fine

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