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gen 13

Paolino Paperino Band – Porcellum

Uniamo i nostri culi in un unico peto. Altro che sermoni o slogan, è la banda di Paolino Paperino. Oggi vai a scavare nella morbidezza indieorama e pure nel punkvariegatavariatonoise e ti viene da buttarti giù da un balcone del quarto piano, poi senti Porcellum e ti si svitano i bulloni del cervello anfetaminizzato su gradi e aromi alla whatsApp (ma signora ha ancora la mail? esiste wozzzzapp!) la mia specialità è la serranda se mi paghi brucio anche una panda, guardami stasera in tv mentre scaravolto l’opel blu. Pura poesia. Porcellum può anche essere uno schiaffo in faccia, ma non credo che i modenesi, tornati quasi insieme dopo vent’anni, abbiano avuto così tanta voglia di saccheggiare le nostre menti, lobotomizzarci e renderci tutti dei guerriglieri anarcoidi. Credo si siano divertiti spolverando gli strumenti e facendo del miglior skacore frizzantemente lo-fi come si può facilmente sentire in un pezzo come Introverso. Non hanno per niente perso la loro verve happening/demenziale (Anima del cazzo) che miscela il neoromantico à la Squallor, la fantasiosità di Freak Antoni e il lamento zappiano di Elio, pescando meravigliosamente dal surf o dal combat (Sampietrini) come se fosse la piscinetta di casa loro o dal prog pop declinato in salsa padana. Il loro odio atavico per le ideologie da sinistra/destra riformista (Enalotto) o il revival da crociera provincialistica (Peones) sono dei clichè oramai sputtanati, ma loro sono i papà dello sputtanamento propagandato e quindi cosa posso pretendere da dei papà così speciali? La voce di Yana ha sempre una linea di scorrimento stazionaria, racconta piccole storie senza quasi divagare in stronzate borderline come spesso si sentiva nei gruppettini di una quindicina d’anni fa che affollavano i movimenti e le manifestazioni mentre invece lui t’urlava in faccia un testo atomico come Ei tu o La Pentola. Anzi, i PPB hanno un figurismo fumettistico assolutamente determinato, danno vita a veri e propri gioiellini come Jesus Crust e Ciccioli che sono degni della migliore tradizione (Le bestie feroci del circo, Tonnoplast). Altri vent’anni sono troppi, quindi non mollateci perchè siete dei fottuti geni.

Anno: 2013
Label: autoprodotto
Genere: ska-core

Tracklist
1 Giornalista
2 Referendum
3 Ciccioli
4 Troiaio
5 Sampietrini
6 Passami il sale
7 Jesus crust
8 Introverso
9 Anima del cazzo
10 Peones
11 Enalotto

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