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lug 28

AlunaGeorge – Body Music

a cura di Marco Valchera

Quest’estate l’Inghilterra ci sta regalando una serie di debutti volti alla riscoperta di una musica elettronica, ben lontana da ciò che invade le classifiche, ma in grado, comunque, di riscuotere un buon successo. Prima i Disclosure e ora AlunaGeorge: il duo londinese, composto dal produttore George Reid e dalla melliflua voce di Aluna Francis, che si occupa anche della scrittura dei brani, ha pubblicato una serie di singoli a partire da aprile 2012 ed ora è pronto per l’esordio, Body Music. L’ascesa di Aluna è arrivata proprio grazie al featuring con i Disclosure con White Noise, numero due della chart inglese, ma ciò che AlunaGeorge propongono si discosta dalla house garage di Settle: in Body Music c’è una rinascita dell’r’n’b degli anni Novanta, privo ancora di influenze disco o pop. Reid, infatti, non ha mai nascosto la sua passione per Timbaland, The Neptunes o le vecchie produzioni di Rodney Jerkins/Darkchild: di conseguenza il risultato finale unisce liriche su amore e relazioni, a volte un po’ ingenue, con beat spesso troppo simili fra loro, che non riescono ad imprimere profondità all’album, risultando monotoni e appiattendo il buon intento del progetto.
Ciò non riguarda la sezione iniziale, dove, dopo una Outlines, che riporta in vita la migliore e soulful Aaliyah, grazie anche alla dolcezza vocale della Francis, la tracklist schiera di fila tutti i singoli finora estratti: l’ottimo dubstep di You Know You Like It, il ritornello super catchy di Attracting Flies, in cui l’r’n’b è spruzzato con un gusto di reggae, e il pop soul che sa di trip hop di Your Drums, Your Love, la migliore dell’intera scaletta. Aluna suona come Skye su una base costruita guardando proprio i Morcheeba, Tricky o Martina Topley-Bird, a cui la Francis, vocalmente, si rifà in più momenti. Passata Kaleidoscope Love, retro soul alla Jackson 5 rivisitato in chiave moderna (Solange docet), Body Music si perde per strada, un po’ per colpa di interpretazioni ripetitive e un po’ a causa di produzioni che ricalcano lo stesso schema: l’operazione nostalgia influisce negativamente sul miscuglio di Bad Idea, le distorsioni vocali di Diver e di Best Be Believing, o le summer jams Superstar  e la bruttina cover di Montell Jordan, This Is How We Do It. Reid riesce a tessere, comunque, qualcosa di piacevole: Lost & Found si apre con un beat di Timbaland per proseguire in un garage alle Mis-Teeq degli esordi; la title track, in cui un uso torrido di sintetizzatori si plasma perfettamente con la voce di Aluna, e il soul-r’n’b alla Jill Scott della riuscita Friends To Lovers.  La deluxe edition dell’album comprende altri cinque brani, in cui si ripercorrono gli stessi pregi e gli stessi difetti della standard: garage, black music, pop, elettronica si uniscono per creare una trama musicale uniforme.
Proprio questa uniformità schiaccia Body Music, rendendolo un album riuscito solo a metà: i due ragazzi hanno talento e lo mostrano, ma la scelta di non diversificare le influenze e le ispirazioni rende, a lungo andare, il loro sforzo monocorde e noiosetto, seppure Body Music è, di gran lunga, superiore alla maggioranza della musica che passa per le radio.

Label: Island
Anno: 2013

Tracklist

01 – Outlines
02 – You Know You Like It
03 – Attracting Flies
04 – Your Drums, Your Love
05 – Kaleidoscope Love
06 – Bad Idea
07 – Diver
08 – Lost & Found
09 – Best Be Believing
10 – Superstar
11 – Just A Touch
12 – Body Music
13 – Friends To Lovers
14 – This Is How We Do It
15 – We Are Chosen
16 – Indestructible
17 – Put Up Your Hands
18 – Watching Over You
19 – B Ur Boo

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