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mag 31

Benny Moschini – Sono Qui Ancora

Non sono solito recensire dischi del genere, il mio background è un po’ diverso e predilige altre sfumature ma da buon amante della musica in tutte le sue forme, ascolto volentieri questo prodotto italianissimo.Sono Qui Ancora è l’album di Benny Moschini, personaggio di cui si apprezza sforzo, volontà e capacità, ma al primo ascolto questo lavoro non mi sorprende per innovazione; vero è che se qualcosa non suona fresco non significa che debba per forza essere scadente. La title track è il primo brano, che suona ispirato dalle boyband italiane di stampo Negramaro e Modà: la canzone è in sè ben realizzata, la voce è buona, ma come detto rischia di perdersi un po’ nel marasma del già sentito. Il Segreto Del Tempo inizia con un beat decisamente più frizzante che mi fa rizzare le antenne, e quando arriva la chitarrazza rock provo un senso di appagamento, l’associazione improbabile che ho in testa è quella di un Nek che canta coi Subsonica che gli stanno attorno: i testi però, rigorosamente in italiano, son di quelli che devo ascoltare almeno due volte per assimilarne bene il significato perchè (e perdonate il cinismo), mi sembrano un pò tutti giri di belle parole sull’amore, la vita, la libertà, i sentimenti, ma che a fine del brano se ci ripensi dici con te stesso “ma cos’avrà voluto dire?”. Anche con Amaro siamo di fronte a quel rock melodico italiano, con quel tipo di testi di cui ho appena parlato, ma che obiettivamente sul mercato discografico\radiofonico nazionale funzionano, un mercato già rodato però, nel quale secondo la mia opinione non è facile emergere. Viva è la ballata, che parte morbida e poi fa scaturire rabbia: la voce di Benny è sentita, gli arrangiamenti sono buoni, il risultato complessivo è accattivante. Basta ha il ritmo, la struttura di un brano ben studiato e concepito, effetti su chitarre e voci, inserti elettronici, break rappati che forse lasciano un po’ a desiderare però l’idea c’è, ed è forse il brano più maturo di questo album. I toni si smorzano nuovamente con Insieme Lontani, altro lentone classico in cui la voce di Benny può spaziare, e fare comunque una buona impressione in questo caso perchè anche qui tutto sommato siamo di fronte ad un brano in cui tutti gli elementi sono ben equilibrati e non c’è nulla da invidiare a qualsiasi altro airplay di uno qualunque uscito da Amici o X-Factor. Durante l’ascolto di questo album insomma, mi colpisce solo il pensiero di come funziona il mercato musicale del pop italiano, dove un pezzo come Il Senso, potrebbe benissimo circolare in high rotation, ma siccome il nostro Benny Moschini non ha ancora incontrato la Ventura o chi per lei, viene relegato ad un limbo di serie B. Perchè sinceramente (ma forse questo è un mio limite), a me questi brani suonano un po’ tutti uno simile all’altro, è un genere un po’ fine a sè stesso ma sicuramente funzionale, e non riesco a cogliere quali siano gli aspetti che portano al successo uno piuttosto che l’altro artista. Forse in Rabbia il concetto che si vuole esprimere è un pò questo, chissà; ad ogni modo preferisco personalmente chi si fa le ossa da solo come Benny, piuttosto che uno che venga spinto dall’attuale fittizio star system. E probabilmente il concetto viene ribadito in Mai Come Voi, canzoncina davvero piacevole in cui il rimando è un pò indirizzato al Caparezza più critico (non a livello dialettico quanto a livello stilistico, anche se il registro utilizzato è più sporco anche con l’utilizzo di un paio di classiche parolacce): il risultato è davvero gradevole e ben confezionato, sicuramente il brano più funzionale dell’album almeno per i miei gusti. Si rientra subito nei canoni del pop contemporaneo con Da Me: struttura tradizionale spruzzata di rock melodico, fraseggi romantico-poetici, il tutto supportato però da una efficace estensione vocale. Si prosegue con L’amore è, struttura incentrata su chitarre ricche di riverberi che mi fanno pensare agli U2, ritmica dritta senza levare, pianoforte a supportare il tutto un po’ in stile Coldplay, fino all’esplosione; anche in questo caso, il tutto è già sentito e risentito, ma il prodotto è ben confezionato e ben eseguito. Chiude il quadretto, L’eleganza dell’ingenuità, spianofortata malinconica forse un po’ ambiziosa, ma giusto epilogo per un album che vuole dimostrare di poter essere all’altezza di ciò che è il pop italiano del momento, non quello che esce dai reality ma quello che si forma con le proprie ossa.

 

Etichetta: San Luca Sound

Anno: 2013

Tracklist:

1-Sono qui ancora

2-Il segreto del tempo

3-Amaro

4-Viva

5-Basta

6-Insieme lontani

7-Il senso

8-Rabbia

9-Mai come voi

10-Da me

11-L’amore è

12-L’eleganza dell’ingenuità

 

1 commento

  1. Elena

    Grande Benny! oltre a fare un album bellissimo ti ammiro per la forza di volontà che hai, imponendo quello che sei senza scendere mai a compromessi! come descritto qui farsi le ossa da soli è da numero 1 e tu lo sei!

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