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mag 03

The Great Gatsby – OST

a cura di Marco Valchera

L’eccentricità è, senza dubbio, il tratto caratteristico del cinema di Baz Luhrmann: dalla rilettura in salsa pop e street dello shakespeariano Romeo + Juliet (1996), alla fastosità e modernità di Moulin Rouge! (2001) (per me la sua opera più riuscita fino ad ora), passando per l’epopea poco convincente di Australia (2008), il regista australiano ha sempre riposto una certa attenzione nei confronti della musica. Il caso più esemplare fu la pellicola con Nicole Kidman e Ewan McGregor: trainata dalla hit mondiale Lady Marmalade, reinterpretata da Christina Aguilera, Mya, Pink e la rapper Lil’ Kim, la soundtrack si reggeva su una serie di cover di brani famosissimi intonati dal cast, in aggiunta alle voci di David Bowie, Bono e Beck. Una parte della critica ha rivolto al cinema di Luhrmann accuse di essere kitsch e magniloquente: rischio che si corre, anche, leggendo la lista dei nomi che compongono la colonna sonora della sua nuova fatica, il riadattamento di uno dei più celebri capolavori della letteratura americana, The Great Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, che nel suo cast annovera, fra gli altri, Leonardo Di Caprio e Carey Mulligan. L’obiettivo è quello di creare un melting pot di generi diversissimi fra loro: rap, r’n’b, pop, indie, rock, il tutto coadiuvato dalla selezione svolta dal rapper Jay-Z, presente, in scaletta, con la prima traccia. Il risultato finale è un esperimento interessantissimo: a prescindere dalla qualità scadente di alcuni brani, mai si era arrivati ad unire artisti così diversi fra loro, a dimostrazione di come, attualmente, le barriere di genere siano, ormai, facilmente valicabili. Ancor più interessante sarà vedere come Luhrmann sia riuscito ad inserire musiche così moderne all’interno delle scene del suo film, ma, almeno su questo, non ci sono dubbi sulla sua grande abilità di incastrare, da vero genio pop e contemporaneo, le diverse arti.
La soundtrack si apre proprio con il direttore di questo collage: il multimilionario rapper Jay-Z. Nella sua 100$ Bill, si frammezzano le voci dei protagonisti della pellicola su una base hip hop e su un testo autobiografico che snocciola riflessioni sul potere e il denaro, arricchito di paragoni tra sé con Kennedy e Einstein, fra gli altri. Non considerando il suo ego sempre più in ascesa, 100$ Bill è un classico alla Jay-Z, niente più, niente meno. Segue, quindi, il brano più “rischioso” dell’intera operazione: la cover della meravigliosa Black To Black di Amy Winehouse, eseguita da André 3000, parte degli Outkast, e da Mrs. Carter, Beyoncé. Lodevole è il tentativo di discostarsi il più possibile dall’originale: la strofa di André è inascoltabile, mentre la diva r’n’b si lascia andare a convincenti vocalità più sensuali, anche se siamo lontanissimi dal rendere un degno omaggio alla scomparsa interprete. I picchi più bassi sono raggiunti da due ex compagni di band, i Black Eyed Peas: Will.i.am, il cui estro è, definitivamente, entrato in crisi, con la danzereccia Bang Bang, che poco si discosta da tutti i suoi ultimi successi, e Fergie, in collaborazione con Q-Tip e GoonRock, in A Little Party Never Killed Nobody (All We Got), che alza ancora di più i bpm, ricalcando lo “stile” dei LMFAO di Sexy And I Know It e altri orrori dance degli ultimi anni. Fortunatamente la parentesi più commerciale si chiude qui, dando alla tracklist un nuovo sapore, più romantico, più rock, più profondo. La voce da sirena di Lana Del Rey incanta nella ariosa Young And Beautiful, una ballata pianoforte e archi, che ne riconferma il talento e, forse, ne rappresenta la definitiva consacrazione. Segue una nuova versione swing di Love Is The Drug dei Roxy Music da parte del loro leader Bryan Ferry, accompagnato dalla Bryan Ferry Orchestra: divertente e adeguatissima alle feste in casa Gatsby, così come la buona cover jazzata e swing di Crazy In Love di Beyoncé, nata dalla nuova stella della scena inglese, Emeli Sandé. Su tutti si erge l’interpretazione da brividi di Florence & The Machine in Over The Love: la voce della Welch non è catturata né dalle note sempre più concitate del finale né tantomeno dai cori e si eleva appassionata, sincera e sofferta. Where The Wind Blows di Coco O., del duo danese Quadron, è un motivetto jazz elettronico, che mi ricorda le Sugababes al loro meglio. I tre brani successivi rappresentano la sezione indie: The xx con Together, dai classici arrangiamenti della band londinese e l’intreccio vocale con una spruzzata di archi; Hearts A Mess dell’australiano Gotye, già presente nel suo secondo album Like Drawing Blood, è un ottimo alternative rock con tracce di trip hop e qualche barocchismo, dai toni vocali vicini a Sting; Love Is Blindness di Jack White, già b-side del singolo Sixteen Saltines, è una rilettura rock e fuori dagli schemi dell’originale degli U2. Into The Past del trio inglese Nero è incantevole: un brano puramente elettronico sulla scia dei Goldfrapp di Supernature. La chiusura è affidata alla perla, insieme a Over The Love, di questa soundtrack: l’australiana Sia ritorna allo splendore del passato con la ballata al pianoforte in Kill And Run, commovente, anche nel sapiente uso dell’orchestra.

Label: Universal
Anno: 2013
Tracklist

1. 100$ Bill – JAY Z
2. Back To Black – Beyoncé & André 3000
3. Bang Bang – will.i.am
4. A Little Party Never Killed Nobody (All We Got) – Fergie – Q Tip – GoonRock
5. Young And Beautiful – Lana Del Rey
6. Love Is The Drug – Bryan Ferry with The Bryan Ferry Orchestra
7. Over The Love – Florence + The Machine
8. Where The Wind Blows – Coco O. of Quadron
9. Crazy in Love – Emeli Sandé and The Bryan Ferry Orchestra
10. Together – The xx
11. Hearts A Mess – Gotye
12. Love Is Blindness – Jack White
13. Into the Past – Nero
14. Kill and Run – Sia

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