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mar 06

Wildmen – s/t

Stufi delle temperature fredde? Non vedete l’ora di lasciare alle spalle questo lungo e gelido inverno? L’uscita da questo luogo tenebroso e desolato  è contenuto nel disco d’esordio dei Wildmen, duo di Roma composto da Giacomo Mancini e Matteo Vallicelli che escono senza titolo per la sempre attenta Shit Music for Shit People nel corrente mese di marzo dopo diluvio. Niente titolo e poche informazioni al riguardo non ci distolgono dal dire che le 11 tracce di questo esordio hanno uno spessore artistico notevolissimo e trasudano energia e idee distillandole in ogni singola nota. Coniugando l’energia del rock, con le incrostazioni del garage e lasciando dietro una scia di volumi e distorsioni da cui risulta impossibile liberarsi. L’apertura iniziale del singolo Haters gonna hate, oltre ad un evidente manifesto dell’essere Wildmen, risulta a tratti serio e profondo come un pezzo dei BRMC, prima di lasciare spazio alla velocità di Drunk, in cui risultano evidenti le radici saldamente ancorate su un terreno che non può non definirsi rock’n’roll e che più in là Migrant Love conferma come una sentenza della Cassazione. Andando avanti nell’ascolto non si può non notare come il metro di paragone a cui possiamo fare riferimento siano i Black Lips: Born after Midnight è un’esempio del flower punk dei 4 di Atlanta obliquo e volutamente sporco, ma mantenendo intatte originalità e personalizzazione. Zero Generation scava in maniera ossessiva nelle nostre contraddizioni, mettendo a nudo un’anima indipendente e contestataria come poteva essere il grunge dei bei tempi (a proposito, avviso per tutti i nostalgici: skippate più avanti a Bitch e poi ne riparliamo…). Geniali quando tirano fuori Goin’Away, con un ritmo avvolgente e con il fascino e il potere della semplicità. Potremmo continuare a lungo, elogiando la fantastica Crazy e le sue liturgie sixties, osservando i punti di contatto con i Crocodiles, oppure le chitarre liquide e fluide di 20,000$. Ma non vi anticipiamo nulla, tranne che questo esordio ha qualcosa di speciale che difficilmente si trova in giro. Qualcosa di selvaggio e primordiale, che speriamo verrà preservato a dovere. In che modo? Rispondendo all’incitamento di Black Holes: “Be yourself, not someone else”.

Label: Shit Music  for shit People
Anno: 2013
Tracklist
1.    Haters gonna hate
2.    Drunk
3.    Born after midnight
4.    Zero Generation
5.    Goin’Away
6.    Migrant Love
7.    Black Holes
8.    Crazy
9.    Bitch
10.    20,000$
11.    Death Mask

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