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Julia Stone – By The Horns

a cura di Marco Valchera

La musica di Julia Stone è il perfetto trait d’union tra le interpretazioni vocali di Emiliana Torrini e gli arrangiamenti di Ingrid Michaelson. Sono queste le due cantanti che mi vengono più in mente ascoltando il suo nuovo album By The  Horns. Più nota per il duo Angus & Julia Stone, in collaborazione con il fratello, che le ha fruttato un buon riconoscimento internazionale, la giovane australiana ha, per la seconda volta, deciso di avviarsi per la propria strada, sebbene abbia confermato che è già in cantiere un nuovo lavoro con Angus. Rispetto al precedente The Memory Machine (2010), l’artista ha raggiunto una maggiore maturità, che, però, non le consente ancora di emergere come una personalità ben definita. Sono tanti, infatti, i richiami continui che le sue note rievocano a chi ama questo genere, una sorta di pop malinconico, venato di folk e con abbondante uso del pianoforte.
L’iniziale Let’s Forget All The Things That We Say è una buona pop song, intima, ma che non riesce propriamente ad esprimere sentimenti di tristezza dopo una probabile rottura sentimentale: rimane per lo più un buon esercizio stilistico, che, vocalmente, si avvicina alla prima Jewel.  La chitarra acustica del secondo pezzo Bloodbuzz Ohio sembra  Keep Breathing della Michaelson, così come succede anche in I’m Here, I’m Not There, quasi una bonus track di Girls & Boys o di Be Ok. Molto convincente è, invece, It’s All Okay: giocata su un buon ritmo pianistico, le parole sono taglienti e sembra di ascoltare la musica del duo di cui Julia fa parte (una su tutte, la splendida For You). Anche Justine fonde una sempre brillante interpretazione ad arrangiamenti morbidi, questa volta su slide e acustica (I wanna live with you in California/ and we’ll try to be kind). With The Light, con un testo quasi mantra, spinge l’ascoltatore in un mondo onirico, con un leggero uso dell’elettronica che si sposa perfettamente alla batteria. I Want To Live Here è la perla dell’album: evocativa, jazzata, un perfetto incontro pop tra la Fiona Apple di Tidal e la sua conterranea Sia. La title track, invece, è un po’ sbiadita e scorre via senza lasciare alcun tipo di traccia: mi ricorda quel finto soul britannico degli ultimi anni, nello stile di James Morrison. La conclusiva The Line That Ties Me è una breve canzone al piano, che si lascia ascoltare senza fremiti.
Julia è senza dubbio un talento da seguire: ha bisogno di maggior tempo per maturare, per incidere un tratto che sia unico alla sua musica, in modo da essere facilmente distinguibile tra le tante ottime artiste contemporanee.

Label: Picture Show Records
Anno: 2012

Tracklist

1. Let’s Forget All The Things That We Say
2. Bloodbuzz Ohio
3. It’s All Okay
4. I’m Here, I’m Not Here
5. Justine
6. Break Apart
7. With The Light
8. I Want To Live Here
9. By The Horns
10. The Line That Ties Me

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