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dic 13

Rino Arbore – The Roots of Unity feat. Michel Godard

194La foto in copertina di questa registrazione del chitarrista pugliese Rino Arbore dà un’idea del concetto di unità, perseguito dalla musica della band, attraverso la Madonna addolorata e le donne musulmane che formano un’immagine sovrapponibile. Il suo nuovo quartetto è con il francese Michel Godard noto esecutore ed improvvisatore alla tuba ed al serpente, strumento della tradizione medioevale. A completare il quartetto Mike Rubini al sax alto ed ai flauti e Pippo D’Ambrosio alla batteria ed alle perussioni. L’unità è mantenuta attraverso una scrittura attenta dei temi e degli arrangiamenti, con ovviamente un’empatia di intenti nell´improvvisazione, vera anima di queata musica. Un esempio può essere Mother (Addolorata), un tema dal piglio moderno, dalla ritmica complessa, e poi le libere improvvisazioni di Godard, Rubini e del leader a creare un’atmosfera ed un suono unico. Speciale il ruolo della tuba, spesso da solista e poi in sottofondo a fare da strumento ritmico insieme alla batteria di D’Ambrosio. Molto interessante è Flowers (to Ornette Coleman) dedicato al padre del free, introdotto dall´assolo di Rubini, un sassofonista molto preparato, senza accompagnamento. È uno studio sul suono e le possibilità espressive del suo strumento, il sax alto, decisamente avanzato rispetto alla maggior parte dei suoi colleghi italiani. Lentamente la chitarra elettrica si avviluppa intorno alle note del sax e spunta qualcosa che sicuramente sarebbe piaciuto al destinatario della dedica. Verso la metà del brano arrivano anche gli altri musicisti, la tuba e le percussioni in sottofondo e la chitarra elettrica in uno stato delirante ad approfondire quelle che sono le invenzioni di Rubini. È certo uno dei brani più significativi dell´album, in cui l’unità di intenti è evidente, cosí come il desiderio riuscito di realizzare un’esecuzione speciale, con il bel tema eseguito da tutti che chiude il brano. The Roots of Unity che dà il titolo all’album parte nei primi due minuti con i ritmi spezzati della batteria di D’Ambrosio, poi arriva Godard e la chitarra elettrica che con i suoi suoni distorti dà colore al contemporaneo assolo della tuba. Geniale il modo di mettere insieme suoni per creare atmosfere fuori dall´ordinario. La chitarra continua impeterrita aumentando le distorsioni proposte, verso il minuto quattro arriva il sax alto mentre la tuba va in sottofondo e si creano atmosfere magmatiche, che presto si stemperano nella melanconie delle note della chitarra cher chiudono il brano. Tutt’altre atmosfere sul brano che segue, Quater Routes ma ancora un suono molto forte da parte del sax alto alla ricerca di atmosfere più soffuse e ricche di mistero. L’empatia fra i musicisti permette questo tipo di escursioni,  grazie anche al suono collettivo degli strumenti della band. È un progetto realizzato con belle idee e perfettamente riuscito, in linea con quelle che sono le linee più moderne del jazz di oggi.

Genere: modern jazz
Label: Dodicilune Records
Anno 2015

Tracklist

01. Fin du Siècle (part 1)
02. Fin du Siècle (part 2)
03. Syn
04. Mother (Addolorata)
05. Flowers (to Ornette Coleman)
06. The Roots of Unity
07. Quatre Routes
08. 9-10 feast
09. Cotton and Silk

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