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nov 02

Marco Tardito – Eleven undici solfeggi futuristi

marco-tardito-eleven-172x172La rivoluzione nelle arti proclamata nel primo Novecento dai manifesti del movimento futurista non si è limitata soltanto alla letteratura ed alle arti figurative ma ha coinvolto anche la musica nella figura di Luigi Russolo e Francesco Balilla Pratella (autore del Manifesto dei musicisti futuristi e di Il futurismo e la guerra e dal 1929 direttore del Conservatorio di Ravenna), il primo ebbe l´idea di costruire degli “intonarumori” con cui presentare al pubblico le sue idee spinte verso l´innovazione (arrivate fino alla pop band inglese degli anni `80 Art of Noise) e la distruzione dell´epoca passata. Sono delle idee riprese da Marco Tardito (gli undici solfeggi provengono dal testo Teoria della Musica di Pratella) ed il suo gruppo, citate nelle note di copertina, omettendo però di ricordare al pubblico la tarda omologazione avvenuta con l´adesione al fascismo dei principali esponenti di tale corrente che dopo la marcia su Roma non hanno avuto più bisogno di inneggiare al nuovo, ormai raggiunto. La musica del disco è riuscita e brillante, divertente e dall´aspetto zappiano (con a caso con Tardito ci sono elementi della band torinese Ossi Duri), cioè di quel Frank Zappa che sfuggiva all´ovvietà del quotidiano con le sue idee in continua fibrillazione. Il settetto a disposizione di Tardito, al clarinetto, clarinetto basso e sax alto, fa un ottimo lavoro nell´esecuzione di partiture ardite con assoli ben curati e momenti entusiasmanti, prendiamo ad esempio Costumi antineutrali l´ottimo assolo alla marimba di Andrea Vigliocco accompagnato dal basso di Simone Bellavia e l´immaginifica chitarra di Martin Bellavia in mezzo ai collettivi ed alla tromba di Giuseppe Virone. Un momento notevole dell´album. Su Ululatori è la chitarra acida di Martin Bellavia a lanciare l´ululo del titolo, qui si fa notare l´assolo del leader al clarinetto ben accompagnato dal basso elettrico e la ritmica. Da Aeropittura in poi Tardito impiega il settetto “ufficiale” e la musica cambia abito, più “progressiva”, ancora più zappiana, fra rumori in sottofondo, i caldi assoli al clarinetto, il pastoso trombone di Giorgio Giovannini, la chitarra irrequieta di Ivano Gruarin ed i ritmi spezzati della batteria di Ruben Bellavia ed il basso di Gualtiero Marangoni. Su Dinamismo di un ciclista è Alberto Occhiena alla marimba a mostrare la sua dinamicità alla marimba ed il leader si ritaglia uno spazio al sax alto come sempre incisivo. Gli ultimi due brani
chiudono in bellezza un disco che sarebbe piaciuto di certo al grande Frank, bello l´assolo di chitarra su Le vie del cielo e della
terra
, mentre sul finale e lungo Crepitatori oltre ai rumori ci sono ottimi assoli in mezzo a momenti collettivi immaginifici e
creativi. Il roco assolo di Tardito al clarinetto mostra la sua anima jazz e le percussioni ed il collettivo chiudono eseguendo il tema. Un disco che guarda al futuro prendendo spunto dal passato, un connubio che porta come risultato un disco dalle coordinate originali.

 

Genere: Modern Jazz
Label: CMC Records
Anno 2014

Tracklist

01. Case e betoniere
02. Costumi antineutrali
03. L´orologio
04. Ululatori
05. Posate e cocomeri
06. Ode all´automobile da corsa
07. Aeropittura
08. Dinamismo di un ciclista
09. Gorgogliatori
10. Le vie del cielo e della terra
11. Crepitatori

1 commento

  1. Irene GRUARIN

    Omaggio a Tardito e ai suoi egregi lavori. Tra gli artisti validi che collaborano con lui c’è mio fratello, un chiarrista formidabile! Il suo nome è stato citato in modo errato. GRUARIN Ivano.

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