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mar 18

Edge – Ipso Facto

Edge, il nome del quintetto, è uno storia fatta di musicisti un pò da diaspora di un mondo globalizzato, dove ci si incontra con i propri simili nei posti più improbabili, ma sempre con l´idea di creare qualcosa che appaghi quel desiderio di musica fatta condividendo delle esigenze comuni. Michael Rosen al sax tenore e soprano ed il pianista Greg Burk  sono americani e autori della maggior parte delle composizioni. Due sono quelle firmate collettivamente dal quintetto, inoltre c´è Jaguar di Johnny Smith. A completare ci sono il sax contralto di Daniele Tittarelli, il contrabbasso di Francesco Ponticelli ed il batterista australiano Adam Pache . Tutti insieme ritrovatisi a Roma e dintorni, ma proiettati nel mondo. Il disco è un ottimo modo di interpretare il mainstream moderno, fatto con ottimi assoli e interplay. Il Copycat di apertura è un ottimo esempio di cosa succede in questo ambito con una composizione non troppo originale, come appunto indica l´ironico titolo. Ve benissimo però per aprire il disco, per rendere l´idea di un jazz inteso come patrimonio comune di tanti musicisti sparsi per il globo. Ottimo One for C.C. che segue subito dopo, l´assolo di note oblique di Daniele Tittarelli è già un marchio di fabbrica, e la geniale interpretazione di un Calypsus che poco ha a che fare con le storiche esecuzioni di un Sonny Rollins. Il bello di quest´album è che ad ogni brano c´è qualcosa di speciale e che vengono subito smentite le aspettative di chi ascolta, prendiamo Self Determination, con il tema eseguito all´unisono seguito dagli accordi astratti di Greg Burk su cui dialogano il sax soprano di ROsen ed il contralto di Tittarelli, fino a che tutto diventa più concitato, elettrizzante, fino ad acquisire una nuova direzione durante l´assolo di un ottimo Greg Burk. Ad ogni brano c´è la zampata che rende l´album speciale, c´è la ballad di Hymn for Her, il tempo veloce, la splendida etereità di Bodyless Soul, c´è insomma di tutto, come se il gruppo avesse deciso di attingere a tutto quello che c´è in quello che si definisce come modern mainstream al fine di rendere le proprie infinite idee. Per un progetto di tale fatta si spera la dimensione internazionale: troppo ristretto è l´ambiente italiano per una musica di tale complessità. Nulla toglie però che sia splendida ed un’occasione per ascoltare musicisti dalla tecnica formidabile domata dall´aderenza al progetto.

Label: Dodicilune

Year: 2012

Tracklist

01. Copycat

02. One for C.C.

03. Calypsus

04. Self Determination

05. Hymn for Her

06. As It Were

07. Bodyless Soul

08. Jaguar

09. Corner Revelation

10. Sako Bako

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