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mar 14

Electric Sarajevo – Madrigals

Avrò avuto 14 o 15 anni durante l’assedio di Sarajevo e la prima cosa che ricordo erano le immagini che arrivavano sul nostro televisore delle tragedie che avvenivano nella ex-Jugoslavia e che ci lanciavano oscuri avvertimenti su un futuro che dopo la caduta del muro ci sembrava indirizzato verso la pace e la sicurezza universali. Non sappiamo quanti anni avessero all’epoca i componenti degli Electric Sarajevo, ma dalle note buie di questo Madrigals sembra che abbiano avuto gli stessi pensieri riguardo l’avvenimento. Il loro esordio è impregnato di un dark gotico desumibile dall’ascolto del primo pezzo, Lost, Impero in cui risalta in primo piano l’uso molto frequente dei synth, che accompagnerà la band nel resto del disco e risulterà determinante in episodi come A Revelation dove la componente balcanica che dà il nome alla band troverà una sua ragione di essere; o in Teresa Groisman, forse il pezzo più rock del disco. Tra il dolce ed il salato, tuttavia, la bilancia sembra pendere sul primo (la dolce suite di Watercolours), anche a causa di un ritmo adagiato sugli effetti della programmazione e che sembra a volte ricordare i Depeche Mode più decadenti (The Sky Apart o The City Dream). Qualche spruzzo di post rock, completa il quadro illustrando un livello compositivo strumentale (vedi soprattutto la title track, The Madrigal, che prosegue in un crescendo notevole) di buon livello, nonostante la presenza di numerosi vuoti e spazi ancora da riempire e colorare a piacimento.

Label: Autoprodotto
Anno: 2013

Tracklist:

1.    Lost, Impero
2.    Watercolours
3.    A Revelation
4.    City Dream
5.    The worst lover
6.    Teresa Groisman
7.    The Sky Apart
8.    The Madrigal
9.    If you only knew

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